Marriott, nuovo contratto integrativo per oltre 1000 lavoratrici e lavoratori degli hotel di lusso
Più salario, più diritti, più partecipazione; premio fino a un massimo di 1250 euro annui e nuova quota aggiuntiva: i dettagli
Siglato l’accordo di rinnovo del contratto integrativo aziendale (Cia) delle società collegate al marchio Marriott, la multinazionale che gestisce almeno 30 marchi di hotel di lusso in tutto il mondo, presente a Milano, Firenze, Venezia e Roma.
L’intesa, sottoscritta dalla Uiltucs, con Filcams, Fisascat e le parti datoriali, è valida per il triennio 2025-2027; impatterà su oltre 1200 lavoratrici e lavoratori e arriva al termine di un confronto lungo e complesso e che segna un passo in avanti nelle relazioni sindacali del settore dell’ospitalità di fascia alta.
Si tratta del primo contratto integrativo per il turismo, per questo 2025, arrivato all’inizio di una stagione estiva che si preannuncia già molto positiva per le aziende di settore. Per questo “ci auguriamo – sottolinea la Uiltucs – che sia il primo di una lunga serie, seguito da Nh e dal gruppo Starhotels”.
L’accordo, che riguarda gli hotel The Westin Palace di Milano, Gritti Palace e St Regis di Venezia, St Regis e Westin Excelsior di Firenze, St Regis e Westin Excelsior di Roma, rafforza i diritti esistenti, introduce nuove misure di partecipazione, tutela e valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, e aggiorna il sistema di premialità e welfare.
Premio di risultato e nuova “Quota Aggiuntiva”. Confermato integralmente il sistema del premio di risultato, che alla luce delle novità introdotte dal nuovo accordo potrà arrivare ad un importo annuo massimo pari a 1250 euro nel 2025 e pari a 1300 euro nel 2026 (comprensivo della quota welfare).
L’accordo introduce un importante strumento aggiuntivo: la “Quota Aggiuntiva Partecipazione Attiva”, un nuovo incentivo legato al livello effettivo di partecipazione al lavoro e al raggiungimento dei risultati aziendali. In base alla percentuale di giornate effettivamente lavorate, saranno erogati premi extra da 150 a 300 euro annui, anche ai contratti a termine con almeno 90 giorni lavorati. Sono tutelate – e non precludono il raggiungimento della quota aggiuntiva – anche le assenze legate a maternità, disabilità, donazione sangue, permessi sindacali e altri istituti di tutela.
Più indennità su turni, notti e domeniche. Sono stati aumentati in modo significativo gli importi delle indennità per lavoro notturno, turni spezzati, domenicali e cassa. Il valore delle indennità cresce a partire da gennaio 2025, con ulteriori aumenti già programmati per il 2026.
Welfare aziendale rafforzato e più inclusivo. Il piano di welfare aziendale viene esteso e potenziato con 100 euro aggiuntivi e ulteriori 50 nel 2026. Sarà ampliata anche la platea dei beneficiari: potranno accedere alle misure anche i lavoratori somministrati che rispettano i requisiti minimi di accesso.
Protocollo nuovi alberghi. Risultato rilevante è, anche, l’introduzione del “Protocollo di ingresso nuovi alberghi”, che estenderà il contratto integrativo anche alle nuove strutture del marchio Marriott. Una garanzia di diritti per i lavoratori e le lavoratrici.
Emilio Fargnoli, segretario nazionale Uiltucs: “Dopo anni di trattative oggi inauguriamo una nuova stagione di relazioni sindacali; sono centinaia le lavoratrici e i lavoratori che da anni stanno aspettando di avviare la creazione di un dialogo costruttivo. Gli impegni sottoscritti nell’accordo 2019 oggi si realizzano”.
Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs: “In un settore come il turismo, ad alta intensità di lavoro umano, è indispensabile che si costruisca salario. Ed è ancor più urgente farlo in un settore a prevalenza femminile, spesso sottovalutato. Il premio, nelle sue articolazioni, rappresenta uno degli strumenti fondamentali per determinare riconoscimento e dignità al lavoro svolto. Il confronto che ci ha accompagnato in questi mesi ha visto le parti affrontare anche temi legati ai diritti individuali. Un percorso importante, che purtroppo non ha trovato pieno compimento per l’impossibilità di arrivare a una sintesi condivisa. Ma che resta per noi centrale e aperto nel prosieguo del confronto”.