Metro: accordo sui contratti di solidarietà
Il 24 settembre 2015 a Roma si è svolto l’incontro per la proroga dei contratti di solidarietà già attivi nei punti vendita Metro di Bari, Catania, Surbo (Le) e Verona dal 1° gennaio dell’anno in corso.
L’accordo, che proroga i contratti di solidarietà per l’intero 2016, contiene inoltre alcune rilevanti differenze rispetto a quello sottoscritto il 16 dicembre 2014.
Nello specifico:
a) Il trattamento del lavoro domenicale già previsto a Bari (40% di maggiorazione per i full time e 45% per i part time) viene esteso anche agli altri 3 magazzini in pendenza di solidarietà per il 2016;
b) per il premio variabile annuale previsto dal contratto integrativo aziendale in scadenza per il 2016 saranno condivisi a livello territoriale parametri specifici con obbiettivi trimestrali;
c) durante il 2016 si terranno incontri trimestrali a livello di punto vendita alla presenza delle organizzazioni sindacali territoriali per monitorare l’andamento degli specifici parametri del premio variabile. In presenza di ritardi o accelerazioni rilevanti rispetto ai piani di rientro potrà essere richiesto il coinvolgimento del livello nazionale;
d) l’azienda ha manifestato l’emergere di una situazione di rigidità nei punti vendita sul versante dell’organizzazione del lavoro, in connessione all’applicazione dei contratti di solidarietà e all’elevata stagionalità delle vendite, che coinvolge anche le aree preservate dalla solidarietà (cosiddetti “infungibili”).
Allo scopo di fronteggiare tale situazione si è introdotta la possibilità di realizzare da parte dell’azienda un incremento del personale dei reparti infungibili attingendo dagli altri reparti, con corrispondente riduzione della percentuale di ricorso alla solidarietà.
In relazione a quanto descritto, il verbale di accordo prevede un’ulteriore clausola sospensiva dell’efficacia del contratto di solidarietà, consistente nella conclusione con esito positivo del confronto da avviarsi fin dalle prossime settimane a livello di singolo punto vendita “volto alla rimodulazione della prestazione oraria, anche del personale infungibile”, secondo le esigenze derivanti dai picchi e flessi di attività.