Mondadori Retail, focus su vendite e occupazione
Si è tenuto in data 9 settembre 2021 il previsto incontro con Mondadori Retail SpA in tema di diritto di informazione.
La situazione del mercato del libro ha conosciuto una ripresa nel primo semestre 2021, sia come “rimbalzo” rispetto alla situazione emergenziale (+ 37% rispetto al 2020) che come crescita reale (+ 23% rispetto al 2019).
Tuttavia, in questo ambito, la formula e-commerce ha registrato l’incremento maggiore, attestandosi ad una quota attorno al 45% del totale delle vendite.
Per Mondadori Retail tale spostamento assume una caratteristica negativa, tenuto conto che l’incidenza delle vendite on line è pari solo al 8%.
Dal punto di vista del fatturato, il dato registra una crescita rispetto al 2020 ma un livello ancora inferiore rispetto allo stesso periodo del 2019; ciò si traduce in una invarianza dell’Ebitda e in una previsione di chiusura negativa a fine anno con l’eventuale ricorso ad una nuova ricapitalizzazione da parte del Gruppo.
L’azienda è comunque determinata nel perseguire una politica di rafforzamento della propria presenza nel territorio nazionale, sia con aperture dirette che con lo sviluppo del franchising: ai 37 punti vendita diretti si aggiungeranno le imminenti aperture di Bologna via Larga e di Rozzano (MI) nel centro commerciale Fiordaliso; nel corso dei mesi passati erano già stati inaugurati i negozi di Milano Bicocca, Ponte Cagnano (SA), Portogruaro (VE), San Martino Buonalbergo (VR) i cui andamenti sono giudicati positivi.
La rete indiretta si attesta ormai verso le 600 unità.
L’evoluzione del mercato porta a ritenere che, sotto il profilo merceologico, sia necessario confermare l’eliminazione di referenze a bassa marginalità e la concentrazione sul prodotto primario; relativamente alle superfici, sia preferibile indirizzarsi verso punti vendita di piccole dimensioni.
Per quanto attiene l’occupazione, il dato dimostra una sostanziale stabilità (300 unità), con una lieve diminuzione rispetto al periodo precedente (- 10).
Per quanto attiene il punto vendita di Milano Duomo, l’azienda ha dichiarato che – pur in un’ottica di necessaria riservatezza – si prefigura il mantenimento della presenza e della formula attuale.
Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno rilevato che nei mesi scorsi si è creato un livello di interlocuzione a livello nazionale solo in conseguenza del ricorso agli ammortizzatori sociali, mentre una realtà aziendale di siffatta importanza richiederebbe un sistema di relazioni sindacali strutturato.
Ciò anche in considerazione delle caratteristiche della rappresentanza sindacale la cui presenza è abbastanza frammentata.
L’azienda si è dichiarata disponibile e a tal fine si procederà ad una ricognizione congiunta degli accordi esistenti per valutarne una omogenizzazione ed un aggiornamento.
Vi terremo informati sui prossimi appuntamenti.