Penny Market, continua lo stato di agitazione: le ragioni sindacali

Nella giornata di lunedì 25 luglio si è tenuto l’incontro con la direzione della Penny Market alla presenza di numerose rappresentanze territoriali.
Un incontro che ha avuto luogo dopo la nostra comunicazione di apertura dello stato di agitazione e nella quale avevamo elencato tutti, o quasi tutti, gli argomenti più urgenti da trattare e non più rinviabili che necessitavano di una immediata risposta.
Come di consueto i rappresentati aziendali hanno avviato l’incontro con la rappresentazione dello stato economico in cui versa l’impresa, con particolare riguardo all’andamento economico delle vendite e dei ricavi oramai nettamente in calo rispetto ai mesi precedenti, mesi attraversati dalla pandemia in cui sono aumentate le vendite in tutte le insegne principalmente nel settore food.
Non hanno mancato di elogiare con entusiasmo quanto messo in atto in materia di salute e sicurezza, salvo poi lasciar chiaramente intendere che l’attività svolta e tutti i numeri citati si riferivano solo ed esclusivamente all’attività prevista obbligatoriamente dalla Legge 81/2008, praticamente tutte attività obbligatorie, e tralasciando volutamente le tematiche che come organizzazioni sindacali avevamo evidenziato nella nota in cui si dichiarava lo stato di agitazione, una comunicazione che è stata derisa e valutata al pari di un’offesa rispetto al loro operato.
Nulla è stato comunicato dai responsabili dell’impresa circa le questioni poste più volte dalle organizzazioni sindacali in modo unitario, problematiche che, come ben sapete, riguardano la mancata corresponsione dell’indennità delle clausole elastiche, la continua richiesta di timbratura dell’orario di uscita continuando però a svolgere l’attività lavorativa, a vantaggio di una produttività sempre più sfrenata, infine nessuna parola è stata proferita in merito alla definitiva risoluzione delle pulizie dei servizi igienici, effettuati ancor oggi dal personale di Penny Market.
Pertanto, visto che ci ritroviamo ancora una volta di fronte a interlocutori aziendali che non hanno assolutamente rispetto delle buone relazioni sindacali, disattendono gli affidamenti dati sulle probabili risoluzioni dei problemi oggi presenti in azienda, non rispettano le lavoratrici e i lavoratori che giornalmente svolgono il proprio lavoro non pagando loro quanto previsto dal Ccnl, crediamo sia necessario continuare il percorso avviato con la dichiarazione sindacale di “stato di agitazione”, iniziando un percorso di rivendicazioni sindacali e legali sia individuali che collettive, senza tralasciare, ove possibile, le iniziative di astensione dall’attività lavorativa dando vita a iniziative di carattere territoriali.
Come strutture nazionali avvieremo una campagna di comunicazione sui canali social delle strutture oltre ad informare le istituzioni preposte delle inefficienze e delle violazioni messe in atto dalla Direzione della Società Penny Market.