Penny Market, Covid19: riprendere il confronto sulla gestione dei punti vendita
Il 16 Aprile 2021, per via telematica, si è svolto l’incontro Nazionale con la società Penny Market sul diritto d’informazione previsto dal Ccnl.
La società ha presentato il rendiconto del piano industriale messo in atto negli ultimi quattordici mesi, caratterizzati da un’emergenza sanitaria senza precedenti che ha influenzato, sia economicamente che organizzativamente, tutte le attività dell’intera rete aziendale.
Nello specifico, partendo dai nuovi assetti manageriali, è stato messo in evidenzia l’andamento economico dell’anno 2020 rispetto all’anno 2019, con l’evidenziazione di un risultato positivo in termini di fatturato del + 4,93%, nonostante si sia registrata una flessione del – 17,21 % della clientela per l’effetto delle restrizioni alla mobilità previste dai vari DPCM introdotti dal Governo per il contenimento del contagio da Covid-19.
Un andamento positivo delle vendite e della produttività che rappresenta, quindi, un indicatore di garanzia sulla tenuta economica ed occupazionale dell’impresa.
L’illustrazione dei dati ha, inoltre, evidenziato la continua politica di espansione aziendale, con 12 nuove aperture nel 2020 ed 1 nuova apertura nel primo trimestre del 2021 e la previsione di un ulteriore potenziamento della rete al 31 dicembre 2021 con l’apertura di altri 19 altri punti vendita.
Nell’ambito del progetto di sviluppo 2021/2022, è previsto anche il potenziamento delle attività di logistica con l’apertura a Buti (PI) di un CE.DI di 25.500 mq., che sarà presumibilmente avviato a giugno 2022.
Nel corso del 2020, l’azienda ha incrementato la base occupazionale del + 4%, portando la propria rete a n. 4.046 dipendenti, con una presenza femminile del 66% e maschile del 34% nei vari settori aziendali, con esclusione solo del settore della logistica dove il dato è invertito.
Per quanto riguarda i contratti di lavoro, i dati indicano una consistenza dell’85% quelli a tempo indeterminato, del 9% di quelli a tempo determinato ed il 6% di contratti di apprendistato con un utilizzo minimo degli stage, che per il 38% vengono riconvertiti in contratti stabili dopo sei mesi.
Nello specifico delle tipologie contrattuali, i dati indicano il 14% di contratti Full-Time, il 16% Part-Time 30 ore, il 52% Part-Time a 24 ore, il 18% Part-Time a 21 ore.
A completamento del quadro informativo, l’azienda ha illustrato i progetti futuri in tema di formazione e tutta l’attività in essere per il contenimento della pandemia, nel rispetto dei protocolli sulla sicurezza nei posti di lavoro e con particolare attenzione sulla erogazione dei Pdi, nonché il suo impegno ad aderire alla campagna vaccinale sul posto di lavoro.
La UILTuCS, pur apprezzando le politiche commerciali e di sviluppo della rete messe in campo dall’impresa, ha manifestato, nel corso dell’incontro, il proprio disappunto per la mancanza di confronto sul tema dell’organizzazione del lavoro e sulla gestione dell’emergenza pandemica in relazione alla fornitura dei Dpi e del contingentamento dei clienti.
A tal fine, ha chiesto all’azienda di riprendere con celerità il negoziato, interrotto oltre un anno fa, così da poter individuare adeguate soluzioni condivise alle tante problematiche presenti nei punti vendita, da tempo denunciate dalle lavoratrici e dai lavoratori.
L’azienda, recependo la richiesta avanzata e condivisa unitariamente dalle organizzazioni sindacali, si è resa disponibile ad avviare il confronto entro la prima settimana di maggio, impegnandosi a concordare, per le vie brevi, la data dell’incontro.