Prénatal, doppio accordo: stop molestie, firmato Contratto di solidarietà
Lotta alle molestie sessuali e violenze, con percorsi di protezione su misura, pensati contro la violenza di genere. Strade che possono, da oggi, intraprendere le lavoratrici Prénatal, a cui si uniscono le maggiori tutele per le vittime di violenza e abusi tra cui, solo per citarne alcune, l’anticipazione del Tfr l’intera retribuzione, il periodo del congedo per il percorso da seguire computato ai fini dell’anzianità di servizio a tutti gli effetti, nonché ai fini della maturazione delle ferie, tredicesima e quant’altro. Non solo: anche diritto di trasformare il proprio tempo pieno in parziale, se necessario e richiesto dalla lavoratrice.
Sono queste, in sintesi, alcune delle risposte date dai sindacati, Uiltucs in testa, alla richiesta di attenzione e tutela da parte delle lavoratrici Prenatal. Risposte contenute nell’Accordo collettivo aziendale per la conciliazione tempi di vita e lavoro. Un’intesa che va ad aggiungersi alla firma di oggi al Ministero del Lavoro tra sindacati e azienda: il contratto di solidarietà. Ed è proprio il contratto di solidarietà firmato stamani che va a scongiurare i licenziamenti inizialmente annunciati dall’azienda, ferma restando la strategia aziendale di rilancio attraverso la creazione della nuova Prénatal Retail Group costituita dai marchi Bimbo Store, Toys Center e Prénatal, con la creazione di Punti Vendita misti Toys Center/Bimbo Store – Toys Center/Prénatal. Perché è vero, fa sapere la Uiltucs, che “Prénatal ha dovuto prendere atto dell’aggravamento della crisi economica di settore a livello europeo”, ma è altrettanto vero che “nonostante la puntuale attuazione del piano di rilancio, la Società ha dovuto affrontare il persistente stato di contrazione dei consumi, collegato anche alla diminuzione del tasso di natalità e la forte concorrenza presente nel settore”. Da qui era scaturita, infatti, il 23 maggio del 2016, la sottoscrizione del contratto di solidarietà difensivo per la gestione di 88 esuberi, che ha coinvolto 448 lavoratori in 46 punti vendita. Cifre che sono poi cambiate negli anni fino ad arrivare al 2018, tra trattative, procedure e riduzione del numero di esuberi inizialmente dichiarati per arrivare a 42 lavoratori e a prevedere il ricorso al Contratto di solidarietà. Da parte della Uiltucs, con le altre sigle, c’è un concreto impegno a monitorare la situazione costantemente anche attraverso incontri trimestrali, per un accordo che, almeno per un anno, ha scongiurato i licenziamenti annunciati dall’azienda.
Ecco a seguire gli accordi sottoscritti, a conclusione della procedura ex L. 223/91 avviata da Prenatal spa.