Prenatal-Holding dei Giochi: contratti di solidarietà in arrivo
Lo scorso 7 marzo si è tenuto nella sede della Confcommercio nazionale l’incontro tra Prenatal-Holding dei Giochi e le organizzazioni sindacali per verificare il percorso di integrazione fra le due aziende. Durante tale confronto sono emerse numerose criticità. L’azienda ci ha innanzitutto dato alcuni aggiornamenti relativi al provvedimento dell’Antitrust.
Il ricorso presentato è stato respinto, pertanto le aziende dovranno procedere a cedere complessivamente 25 punti vendita tra le insegne Prenatal, Chicco, Toys e Bimbo Store, collocate in diverse aree geografiche definite dal provvedimento stesso.
Qualora le aziende non trovassero acquirenti, sarà un advisor nominato dallo stesso Antitrust a ricercare investitori interessati dello stesso settore. Data la delicatezza del tema, l’azienda fornirà i relativi futuri aggiornamenti alle segreterie nazionali.
L’azienda ha poi evidenziato alcuni problemi che riguardano in particolar modo Prenatal. La cessione di Prenatal Spagna, che sembrava essere quasi conclusa, non è andata a buon fine. Pertanto le perdite della filiale spagnola continuano a gravare sul bilancio complessivo.
Anche Prenatal Italia, che negli anni passati ha chiuso in perdita, non ha raggiunto gli obiettivi sperati e continua perciò ad essere in sofferenza. L’azienda lamenta criticità in almeno 40 punti vendita, che si tradurrebbero, a suo dire, in circa 140 esuberi, e costi del personale eccessivi. Per far fronte a tale situazione è stato chiesto ai sindacati, da una parte di ricorrere ai Contratti di Solidarietà, e dall’altra di armonizzare gli integrativi esistenti in Prenatal ed in Holding dei Giochi per ridurre i costi.
Da qui si è avviata una discussione molto vivace sul metodo con cui si intende procedere. I sindacati, infatti, hanno contestato la modalità, utilizzata recentemente dalle aziende che compongono la New Co, di procedere alla ristrutturazione dei punti vendita, integrando le due diverse realtà, o addirittura arrivando alla chiusura di alcuni punti vendita, in modo unilaterale e senza coinvolgere nemmeno le strutture sindacali territoriali.
Filcams Fisascat e Uiltucs hanno molto insistito sulla necessità di una regia nazionale complessiva e concordata anche alla luce della delicata fase che si sta aprendo. In particolare la gestione dei Cds richiede la condivisione approfondita della situazione di contesto. Per quanto riguarda invece l’eventuale armonizzazione, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di avviare il percorso successivamente alla fusione che, sembra, non avverrà prima del 2017.
La discussione si aggiornerà l’11 aprile, alle ore 14.30 a Roma. In quella occasione si avvierà il confronto sui Cds per Prenatal.
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