Rewe Billa: violati gli accordi sindacali
si è svolto lo scorso 26 Marzo, in Roma, il previsto incontro con la Direzione Rewe Billa.
L’incontro è stato richiesto dall’Azienda per affrontare il tema riguardante il perdurare della crisi economica in atto, anche settoriale, evidenziando la conseguente non sostenibilità dei costi derivanti dalla Contrattazione Integrativa Aziendale.
L’azienda ha così posto la necessità di procedere a ridurre il costo del lavoro in relazione al risultato economico conseguito nel 2013.
Le Organizzazioni Sindacali, congiuntamente al Coordinamento Unitario delle strutture e dei Rappresentanti Sindacali, hanno manifestato contrarietà sia per il metodo che per il merito (scarsa informazione e contraddittorie valutazioni) utilizzati dalla Direzione per illustrare la reale situazione di crisi economica aziendale.
Tali argomentazioni, infatti, apparivano strumentali, finalizzate solo al tentativo di ridurre il costo del lavoro in assenza di un piano di sviluppo efficace per il rilancio della competitività dell’Azienda. Si evidenzia, inoltre, che a seguito di richiesta di chiarimento in merito alle ricorrenti voci di cessione di parte o di tutta l’attività di vendita (vista la presenza di interlocutori diversi in vari punti vendita atti a misurare le superfici), l’Azienda ha manifestato esplicita incertezza, affermando che tali decisioni restano in capo esclusivamente alla Società Multinazionale e pertanto di non essere in grado di dare risposte esaurienti in merito.
L’Azienda, riaffermata la propria posizione, ha dichiarato che tutto ciò non comporterebbe l’esistenza di problematiche occupazionali ma l’esigenza di risolvere il problema di criticità competitiva e di volerla affrontare nel rispetto delle intese contenute nel Patto per il Lavoro del Terziario, Distribuzione e Servizi del 23 giugno 2009.
Le Organizzazioni Sindacali, nel corso dell’incontro, hanno ribadito la disponibilità e la necessità di proseguire il confronto nel rispetto e nelle previsioni delle norme contrattuali, comprese quelle contenute nel Patto per il Lavoro, richiamato dalla stessa azienda, fissando un altro ravvicinato incontro finalizzato ad una verifica reale e più accurata dei dati e dei problemi posti dalla multinazionale
In risposta l’Azienda, inspiegabilmente, ha dichiarato “esaurita la fase di informazione dovuta”, annunciando la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale in vigore.
Si è, pertanto, palesato in modo repentino, provocatorio e strumentale, al di fuori delle corrette Relazioni Sindacali, in violazione agli obblighi derivanti dagli accordi collettivi, e in malafede negoziale, il tentativo di abbattere il costo del lavoro a discapito delle condizioni retributive dei lavoratori e così indebolire l’ efficacia dell’azione sindacale a tutela degli interessi collettivi e di rappresentanza, anche ai fini di una possibile e imminente vendita della Società.
Nel ritenere inaccettabile tale posizione, in attesa di realizzare i necessari approfondimenti di merito, si è deciso di procedere alla convocazione di un Coordinamento Unitario delle strutture e dei Rappresentanti Sindacali, al fine di assumere tutte le decisioni utili a contrastare le decisioni unilaterali dell’Azienda, ivi compresa la proclamazione dello stato di agitazione per protestare contro la disdetta del Contratto Integrativo.
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Foto: lanazione.it