RTC: si cerca un accordo per la mobilità
L’8 luglio 2015 si è tenuto nella sede della Filcams Cgil Nazionale il primo incontro in sede sindacale relativo all’azienda RTC SpA ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 223/91.
La società era rappresentata da Massimo Baggio e Giulio Brinoni, procuratori di RTC SpA e dai legali Avv. Ratti e Procacci di Verona.
La procedura di mobilità riguarda 27 dipendenti e si innesta temporalmente, in sovrapposizione a una Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi aziendale, che vedrà la scadenza del trattamento il prossimo 30 settembre.
Fin dall’apertura del confronto, le organizzazioni sindacali nazionali hanno posto la necessità di avere soluzioni che andassero a ridurre l’impatto sociale per i lavoratori e lavoratrici coinvolti.
Nell’ambito della discussione l’azienda ha rappresentato la volontà di chiusura di una Divisione aziendale, motivandola essenzialmente con la riduzione dei margini di guadagno dell’attività di vendita e servizio dei dispositivi pc e server, dovuta a una standardizzazione dei prodotti (hardware) e alla tendenza del mercato dell’ICTS di spostarsi verso il mondo “Cloud”.
I lavoratori interessati alla procedura sono ubicati nelle regioni del Piemonte, Marche, Sardegna, Veneto, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio, Lombardia e Liguria. Tale estrema frammentazione di localizzazione rende non percorribile l’utilizzo dello strumento del Contratto di Solidarietà.
È apparsa ferma e determinata la posizione dell’imprenditore rispetto alla volontà di chiusura della divisione, manifestando però disponibilità ad addivenire ad un accordo sindacale per una mobilità con il criterio della “non opposizione al licenziamento”, prevedendo una forma di incentivo economico.
I sindacati hanno chiesto di rinviare i termini della procedura alla fine del trattamento di CIGS in essere e sono in attesa di un riscontro dall’azienda.