Securpol, vertenza conclusa: i dettagli tra successi e criticità
Dopo tre giorni di confronto serrato la vertenza Securpol Group è giunta ad una conclusione.
Inutile negare che il confronto per l’acquisizione dell’azienda ad opera della “cordata” Gruppo Battistolli-Sicuritalia-Cosmopol è stato fortemente condizionato dall’imminente scadenza della procedura di cessione e delle relative licenze: senza un’intesa, il Commissario Straordinario il 2 ottobre avrebbe dichiarato al Tribunale l’impossibilità alla continuazione dell’attività,decretando di fatto, il fallimento della società.
A rendere ancor più difficile la discussione è stato l’atteggiamento delle aziende che, fin dal primo incontro, hanno presentato richieste pesantissime: riassunzione ex novo per 298 dipendenti (su 652 persone, compresi 115 contratti a tempo determinato e 27 co.co.co.); abolizione scatti anzianità; sospensione riconoscimento dei permessi retribuiti da Ccnl per 4 anni; indisponibilità a verificare l’adeguatezza degli organici proposti rispetto ai servizi acquisiti ed ai carichi di lavoro e disapplicazione della contrattazione di secondo livello.
Più volte la trattativa ha rischiato di naufragare per questa impostazione, inaccettabile per l’entità del sacrificio nei confronti dei lavoratori interessati e pericolosa per il rinnovo del Ccnl, dato il rilievo delle aziende presenti.
Grazie ad una determinata e convinta posizione unitaria, l’accordo sottoscritto realizza condizioni nettamente diverse da quelle di avvio:
- le aziende acquirenti assumeranno 298 lavoratori, senza soluzione di continuità, ai sensi dell’art. 2112 codice civile (conservazione articolo 18 legge n. 300/1970);
- nell’arco dei prossimi sei mesi, verranno assunti ulteriori 24 dipendenti;
- al personale a cui non verrà proposta l’offerta assuntiva verrà garantito un sostegno al reddito per i primi dodici mesi mediante l’attivazione della Cigs per cessazione attività (c.d. “decreto Genova”) che l’Amministrazione Straordinaria richiederà contestualmente alla firma dell’atto di cessione (1.10.2019). Al termine della Cigs, gli stessi lavoratori potranno beneficiare della NaspI.
- le assunzioni avverranno sulla base di criteri oggettivi, in funzione dell’attività svolta nel periodo 1 gennaio-31 luglio 2019 (come rilevata dai cedolini paga) e dei carichi di famiglia (peso 70%) e dell’anzianità di servizio (30%).
- i lavoratori saranno assunti al livello previsto dal Ccnl corrispondente alle mansioni da svolgere (prevalentemente al 4° livello);
- sarà riconosciuta la contrattazione integrativa territoriale, ove esistente e in vigore;
- non saranno riconosciuti scatti di anzianità maturati fino ad oggi, mentre l’anzianità convenzionale è mantenuta ove considerata come criterio di legge (es. procedure di licenziamento collettivo future);
- il personale escluso dalla prima fase di assunzioni, riconfluirà in tre liste (vigilanza, servizi fiduciari, ruolo amministrativo), le cui graduatorie saranno costruite sugli unici criteri dei carichi familiari e dell’anzianità di servizio e a questi verrà riconosciuta il diritto di precedenza sulle assunzioni nel medesimo bacino territoriale per 24 mesi.
- Ove la proposta aziendale fosse diversa dalla posizione individuale (es. contratto a TD, livello di inquadramento diverso), il lavoratore potrà rifiutarla. Detta rinuncia non comporta l’esclusione dalle liste di ricollocazione (repechage).
- Nel caso delle Guardie Particolari Giurate, l’assunzione dovrà avvenire tenendo conto del tempo necessario al disbrigo delle pratiche atte al rinnovo e/o voltura dei titoli di polizia. Gli oneri derivanti da queste incombenze saranno a carico delle aziende offerenti.
- L’assunzione prevede la contestuale sottoscrizione del verbale di conciliazione che solleva le aziende acquirenti dalla responsabilità solidale per crediti da lavoro nei confronti dell’Amministrazione Straordinaria.
Seppure tali risultati siano indiscutibilmente positivi rispetto alle posizioni aziendali iniziali, non si può tralasciare il pesante tributo in termini occupazionali e la rilevante penalizzazione economica.
È ciò che abbiamo rimarcato alle aziende acquirenti, tenuto conto della assurda situazione che ha portato a questo epilogo: occorre una radicale inversione di rotta nell’atteggiamento delle principali imprese al fine di ricondurre un mercato “selvaggio” ad una gestione fondata sul ruolo sociale dell’impresa.
Inaccettabile è il fatto che tutte le Istituzioni siano rimaste silenti e passive di fronte alla vicenda Securpol, caratterizzata da numerosi anni di irregolarità fiscali e legali, con un debito crescente e sistematiche violazioni dei diritti dei lavoratori.
L’intervento del Ministero dello Sviluppo economico con la procedura di Amministrazione Straordinaria è l’unico e tardivo atto compiuto per affrontare la situazione: così facendo, è chiaro che le conseguenze si scaricano ancora una volta sull’occupazione.
Da oggi inizia un nuovo percorso e ci auguriamo che le aziende acquirenti vogliano dimostrare, anche nel sistema di relazioni sindacali, una impostazione consona al ruolo dei lavoratori e del Sindacato.