Sereni Orizzonti: accordo mancato anche al Ministero

È sulla conclusione della procedura di conciliazione, seguita allo stato di agitazione dei lavoratori del Gruppo Sereni Orizzonti, che il 1° febbraio si è tenuto, in remoto, l’incontro con il dottor Andrea Annesi della VI Divisione della Direzione generale dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
La conciliazione, avviata ai sensi della legge 146/1990, è arrivata in conseguenza dello stato di agitazione proclamato, a dicembre scorso, da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs.
Dopo aver ribadito sia le difficoltà economiche legate alla riduzione del numero di ospiti nelle strutture, sia le difficoltà gestionali causate dalla carenza di personale infermieristico, i rappresentanti del Gruppo Sereni Orizzonti hanno affermato che attualmente non c’è possibilità di poter procedere all’individuazione di un Ccnl unico da applicare su tutto il territorio, limitandosi alla possibilità di applicare un’indennità di vacanza contrattuale, pari a 10 euro lordi sul IV livello, a tutti i dipendenti del Gruppo a cui vengono applicati i Ccnl Anaste e Aiop.
Le organizzazioni sindacali hanno preso atto della proposta di Sereni Orizzonti, ritenendola tardiva, insufficiente e non adeguata all’obiettivo originario che ha spinto alla proclamazione dello stato di agitazione.
I sindacati hanno nuovamente chiesto ai rappresentanti della società la possibilità di assumere almeno un impegno, temporalmente definito, per l’avvio di un percorso finalizzato all’individuazione di un unico Ccnl da applicare nelle varie strutture e sulla base di questo, prevedere un contestuale e conseguente riconoscimento economico decisamente superiore alla quota economica proposta. Infine, le organizzazioni sindacali hanno stigmatizzato la condotta del Gruppo richiamando la dequalificazione professionale di lavoratrici e lavoratori che hanno diritto a vedere applicato un Ccnl di settore sottoscritto dai sindacati confederali. Il Gruppo, però, ha nuovamente manifestato la propria indisponibilità.
Alla luce delle posizioni assunte, il Ministero ha quindi registrato l’impossibilità di arrivare a una soluzione conciliativa, con la successiva sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. Sarà, quindi, fondamentale valutare e avviare le forme di mobilitazione a livello territoriale a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nelle diverse strutture.