Simply-Sma, continua il confronto sulla crisi aziendale
Si è tenuto il 6 maggio 2015 l’incontro con SIMPLY – SMA per la prosecuzione del confronto avviato nelle settimane scorse a seguito della richiesta aziendale di rivedere alcuni trattamenti contrattuali e modificare l’organizzazione del lavoro quali interventi indispensabili per la gestione della crisi (117 filiali dichiarate critiche su 267 complessive).
Le organizzazioni sindacali hanno espresso le seguenti osservazioni:
- La riproposizione di un nuovo piano industriale quale correttivo delle precedenti strategie commerciali (e relativo insuccesso) determina un clima di preoccupazione e sfiducia circa la capacità del gruppo dirigente di individuare le reali cause della crisi e, soprattutto, le soluzioni atte al suo superamento. Peraltro, alcune scelte (proliferazione delle figure nella struttura commerciale) non sono chiare nella loro funzione ed appaiono un aumento di costi ingiustificato in questo momento.
Deve tenersi conto che il piano industriale presentato – per ammissione della stessa azienda – può rappresentare un indirizzo positivo solo se accompagnato da un mutamento favorevole del quadro economico complessivo e da una ripresa dei consumi, in particolare. - conseguentemente, il sindacato può prendere atto di questa volontà e misurarne l’efficacia nel tempo, con chiarezza sin d’ora nell’attribuzione delle responsabilità a fronte dei risultati che saranno conseguiti. Ogni intervento che possa essere concordato dovrà essere temporalmente riferito alla durata del piano (fine 2017), alla verifica dei suoi effetti, con l’impegno vincolante al totale ripristino delle condizioni lavorative originarie al termine dello stesso.
- gli eventuali interventi assumono quale obiettivo strategico fondamentale la salvaguardia occupazionale. Qualora fossero previste cessioni, esse vanno esplicitamente e preventivamente dichiarate, definendo le regole di attuazione a tutela dei diritti dei lavoratori. In questo senso, occorre chiarire in via definitiva le indiscrezioni di possibili cessioni di punti di vendita e depositi.
- relativamente alla richiesta aziendale di congelamento della maturazione dei prossimi scatti di anzianità, i sindacati hanno confermato la contrarietà in relazione sia all’impatto economico della misura che per i suoi riflessi politici sul negoziato per il rinnovo del CCNL.
- quanto al Premio di Progresso, trattandosi di salario variabile connesso all’andamento dell’azienda, è possibile valutarne la sospensione quale contributo straordinario per il superamento della crisi.
- in tema di lavoro domenicale e orario plurisettimanale, la disponibilità alla discussione è innanzitutto subordinata al ripristino delle regole stabilite nel Contratto Integrativo in materia di confronto sindacale a livello decentrato per la definizione di intese. Troppo frequenti sono infatti gli episodi in cui l’azienda procede unilateralmente (anche con missioni e trasferimenti), eludendo gli impegni a suo tempo sottoscritti.
Va inoltre chiarito da parte aziendale quale modello prospetta concretamente, dato che alcune norme in proposito sono già contemplate dal CCNL Terziario.
Al momento, in alcune aree, la programmazione del lavoro domenicale è disciplinata da intese locali recenti che si ritiene inopportuno modificare in questa fase, anche per l’evidente delicatezza dell’argomento ed i pesanti riflessi sulla condizione lavorativa delle persone.
Un confronto su una diversa organizzazione del lavoro può essere avviato, con la gradualità necessaria nella sua introduzione, avendo a riferimento anche l’esigenza di “liberare” alcune giornate festive per coloro che vi sono contrattualmente obbligati.
Tuttavia, occorre prioritariamente superare l’attuale crisi e recuperare una capacità programmatoria da parte aziendale che oggi latita. L’azienda si è riservata di fornire adeguata risposta alle istanze sindacali e il negoziato è stato aggiornato al 26 maggio 2015 alle ore 10,30 a Roma.