SMA, CIA: firmato accordo di proroga al 31 dicembre 2018
Il negoziato con SMA SpA inerente il Contratto Integrativo Aziendale si è concluso in data odierna con la stipula di un accordo che ne proroga la vigenza fino al 31 dicembre 2018.
L’azienda aveva ribadito la volontà di realizzare un nuovo CIA “sperimentale” a valenza annuale, motivandola con l’incertezza derivante dal progetto di riorganizzazione commerciale ed organizzativa intrapreso dalla proprietà e finalizzato al risanamento economico, previsto per l’anno 2020 o 2021.
Come organizzazioni sindacali abbiamo argomentato la contrarietà a seguire questa impostazione, in contrasto con la normale durata della contrattazione collettiva e per l’inadeguatezza sul piano dei contenuti relativi a diversi istituti contrattuali.
Tenuto conto dell’imminente scadenza dei termini della disdetta aziendale del CIA, abbiamo ribadito la necessità di pervenire oggi ad un’intesa, pena l’inasprimento delle iniziative di mobilitazione.
Dopo una faticosa discussione, si è pervenuti all’accordo che conferma la validità di tutte le norme del CIA 2014, con una modifica riferita al salario variabile: l’azienda ha ritenuto necessario sperimentare un nuovo modello di Premio di Progresso, le cui caratteristiche ricalcano il precedente con alcuni correttivi nei parametri e nell’importo.
Abbiamo accolto questa proposta, seppure non convincente sotto il profilo delle caratteristiche e della possibilità di reale coinvolgimento dei lavoratori, perchè riteniamo prioritario disporre nuovamente del diritto al salario variabile dopo due anni di sospensione del vecchio meccanismo.
Molto importante è, invece, quanto inserito in materia di garanzia occupazionale: nell’ambito del principio “della salvaguardia complessiva dell’occupazione oggi esistente”, si è concordato che – nella malaugurata ipotesi di chiusura di Punti di Vendita nel corso del 2018 – si realizzino confronti al livello territoriale interessato per prevedere il ricorso agli ammortizzatori sociali e la ricollocazione dei lavoratori in esubero in altre filiali limitrofe.
L’azienda non ha accolto la proposta affinchè – nei casi di cessione ad altro imprenditore – fosse garantito il mantenimento dell’applicazione del CCNL sottoscritto dalle organizzazioni sindacali Confederali.
Inoltre, dopo un’iniziale disponibilità, ha rifiutato di estendere la possibilità di trasferimento negli Ipermercati del Gruppo. In entrambi i casi, l’azienda ha però dichiarato di praticare già nei fatti entrambe queste soluzioni.
È evidente che l’intesa sottoscritta non può considerarsi risolutiva né delle problematiche legate all’andamento aziendale né per quanto attiene la contrattazione integrativa; fra un anno saremo in grado di trarre qualche considerazione aggiuntiva, alla luce dei cambiamenti dichiarati oggi dall’azienda e di quanto si sarà, nel frattempo, effettivamente realizzato.
Poter disporre per ulteriori dodici mesi delle norme previste dal Contratto Integrativo Aziendale rappresenta una tutela ma, soprattutto, un insieme di diritti e strumenti dei quali va scrupolosamente verificato il rispetto e l’applicazione.
Occorre operare in modo coordinato ai vari livelli affinché questo obiettivo possa essere realizzato.
FILCAMS CGIL
FISASCAT CISL
UILTuCS