Sma Simply, chiude Teramo. Via allo stato di agitazione nazionale
Il 5 settembre Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno incontrato la direzione di Sma Simply per effettuare una verifica complessiva degli andamenti economici e occupazionali alla luce del perdurante stato di crisi che ormai da anni la multinazionale francese sta attraversando.
Il quadro generale resta notevolmente critico, come dimostrano i dati illustrati durante l’incontro. Il Gruppo continua infatti a registrare perdite importanti sul fronte delle vendite (-7,2 ), del flusso dei clienti, (-5%) dell’importo dello scontrino medio (-2,4%).
Solamente i negozi sottoposti a ristrutturazione (My Auchan e Auchan Super) registrano performances positive; tali conversioni avranno interessato a fine anno 54 unità produttive. A queste si affiancheranno due nuove aperture nella provincia di Milano.
L’occupazione totale ad agosto 2018 è pari a 8844 unità di cui il 67,6% composto da donne, il 59,9% da part time; gli apprendisti rappresentano l’1,7%, i tempi determinati il 12,3% della forza lavoro.
SMA ha fornito anche i risultati relativi al secondo trimestre 2018 del nuovo premio di progresso: 18 punti vendita hanno raggiunto una erogazione economica (di questi, quattro la cifra massima di 300 euro). Per la rete SGD i punti vendita premiati sono stati 8 di cui 7 hanno ottenuto l’erogazione massima.
Riguardo la rete di vendita la direzione ha comunicato l’imminente chiusura del negozio Iper Simply di Teramo, unica chiusura prevista dalla data odierna a fine anno, chiusura che si andrebbe ad aggiungere a quelle di Mantova, Margherita d’Este e Jesolo.
Sarebbero poi in corso trattative per la cessione ad altri operatori del settore, di due punti vendita a Roma, uno nelle Marche e uno nel Nord Est.
Riguardo al Contratto Integrativo la direzione aziendale ha dichiarato di essere intenzionata a dare disdetta entro il 30 settembre.
I sindacati hanno unitariamente espresso profonda perplessità rispetto all’ennesimo atto di non chiarezza della controparte che di nuovo si è rifiutata di fornire un quadro esaustivo delle proprie intenzioni rispetto al mantenimento o meno dell’attuale perimetro aziendale.
Questo stato di perdurante vaghezza e aleatorietà rappresenta un ostacolo importante ad una gestione ordinata e proficua dell’attuale sistema di relazioni sindacali.
La chiusura dell’IperSimply di Teramo che impatta su 53 addetti, appare di difficile risoluzione, aldilà delle rassicurazioni spese dall’impresa in termini di volontà di fare tutto il possibile sul piano della tutela occupazionale.
La richiesta sindacale di fare un passo indietro rispetto alla decisione di chiudere non è stata considerata. Pertanto le sigle sindacali hanno ribadito unitariamente l’intenzione di seguire da vicino il percorso di confronto che si inaugurerà nei prossimi giorni a livello territoriale, essendo necessario modificare la modalità di gestione delle situazioni di crisi fino a qua seguita.
Il prossimo incontro si terrà a Roma il 25 settembre è avrà pertanto all’ordine del giorno, oltre che l’avvio del confronto per il rinnovo del contratto integrativo, anche i problemi occupazionali della rete di vendita a partire appunto dalla chiusura del negozio di Teramo.
Stante l’esito insoddisfacente dell’incontro odierno, Filcams, Fisascat e Uiltucs riconfermano lo stato di agitazione nazionale.
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