Snai, ristrutturazione: a rischio oltre 100 lavoratori
Il giorno 8 settembre 2016 si è tenuto l’incontro di apertura del confronto sulla situazione della Snai Rete Italia, nel corso del quale la Direzione Aziendale ha presentato una grave situazione di bilancio che, a sua detta, imponeva una rivisitazione del perimetro delle Agenzie gestite in maniera diretta, nonché la dismissione della sede di Roma.
La Società ha quindi illustrato un piano di ristrutturazione molto pesante con impatto su diverse agenzie dislocate su tutto il territorio nazionale per oltre 100 lavoratori coinvolti. Questa pesante ristrutturazione avverrebbe a poco più di un anno dall’acquisizione da parte di Snai delle agenzie ex-SIS Srl e a nemmeno due mesi dalla chiusura della procedura di Concordato Preventivo di quest’ultima.
In occasione di tale operazione le organizzazioni sindacali avevano condiviso un percorso volto a tutelare l’occupazione, anche attraverso un accordo non privo di sacrifici per i lavoratori.
Dopo un solo anno, invece, si sono vanificati gli sforzi e si assiste a un piano articolato da parte del Gruppo Snai volto a tagliare significativamente i livelli occupazionali, che passa tramite il forte ridimensionamento della sede di Porcari (Lucca), la chiusura della sede di Roma, Via Rizzieri, la chiusura/cessione di circa il 50% del Retail di Snai Rete Italia.
Durante l’incontro dell’8 settembre Filcams, Fisascat e Uiltucs avevano chiesto alla Direzione aziendale di gestire in maniera unitaria il percorso, per garantire al massimo i diritti dei lavoratori, evitando uno spezzettamento dell’azienda, nonché di predisporre un “accordo quadro per le cessioni” volto a garantire una uniformità di garanzie fra le singole agenzie.
In funzione di ciò era stato previsto un nuovo incontro per il 5 ottobre, al fine di portare a compimento la discussione generale e addivenire al suddetto accordo.
Nei giorni scorsi i sindacati hanno invece ricevuto le comunicazioni di avvio delle procedure di cessione di ramo d’azienda, in base all’art. 47 L.428/90, che costringono le organizzazioni sindacali a un percorso serrato nei tempi e che va a definire la situazione delle singole agenzie, ancor prima che si sia compiuta la discussione sul quadro generale.
Questa nuova accelerazione rischia di compromettere il percorso generale e tradisce le garanzie che l’Azienda aveva dato alle organizzazioni sindacali nazionali. Le modalità con la quale si è deciso di procedere alle cessioni mettono infine a rischio, l’occupazione e scaricano il peso della ristrutturazione aziendale sui cessionari, limitando le garanzie dei lavoratori, anche rispetto a un eventuale licenziamento illegittimo, per le dimensioni delle aziende.
In funzione di quanto sopra, a sostegno delle giuste istanze dei dipendenti di Snai Rete Italia, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno proclamato lo stato di agitazione nazionale, riservandosi di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione, anche senza preavviso.
Hanno ribadito inoltre la volontà di dialogo, rendendosi da subito disponibili ad affrontare e risolvere le problematiche nell’incontro programmato per il 5 ottobre.
Foto: grupposnai.it