Uiltucs denuncia: “Basi Usa in Italia non rispettano legge, salute in pericolo”
Uiltucs denuncia: “Basi Usa in Italia non rispettano legge, salute in pericolo”Si chiudono i negozi ma, nelle basi Usa, non si segue il decreto del Governo e il pericolo per la salute dei lavoratori italiani è elevatissimo.
E’ la denuncia-appello della Uiltucs, unione italiana del turismo, commercio e servizi, che segue anche i lavoratori delle basi Usa. Le segreterie provinciali della Uiltucs presenti nelle aree in cui si trovano le varie Basi concesse in uso agli Stati Uniti in Italia si stanno mobilitando in queste ore “perché queste basi non sono certo esenti dall’applicazione delle norme a tutela dei lavoratori italiani che sono impiegati al loro interno”.
Lo precisa senza esitazione Emilio Fargnoli, segretario nazionale Uiltucs che segue il settore, dopo aver appreso, come si legge anche nel testo di denuncia, che “allo stato attuale ancora risultano aperte attività di cui al Dpcm dell’11 marzo 2020”.
Da qui la Uiltucs ha sollecitato l’immediato intervento dei Comandi e il solerte intervento delle autorità italiane competenti al fine di tutelare la salute dei dipendenti che operano nelle installazioni, invitando inoltre i Comandi attraverso la Jcpc a “provvedere ad ottemperare a quanto previsto, facendo tutto quanto in capo al datore di lavoro per alleviare la situazione di disagio, non ottenendo ad oggi alcun riscontro”.
Nel denunciare pubblicamente “quanto sta accadendo – continua il testo – si vuole chiarire come i lavoratori delle Basi siano cittadini italiani e siano pertanto tutelati come tali dalle leggi e dai regolamenti degli organi politici della Repubblica Italiana che, si ribadisce, vigono anche all’interno delle installazioni concesse in uso agli Stati Uniti”.
“Non si è più disposti – conclude la Uiltucs – ad assistere passivamente a quanto sta avvenendo con indicazioni divergenti da parte di ogni dipartimento che mettono in pericolo la salute dei lavoratori, mancato rispetto delle distanze da parte dei militari e molto altro”.