Vaccini non Ema, c’è la risposta del Ministero per i lavoratori

Sono arrivate le indicazioni dal Ministero della Salute per la dose di richiamo di chi si è vaccinato all’estero con un vaccino non autorizzato da Ema, questione che interessa molte lavoratrici e lavoratori stranieri in Italia, in testa le assistenti familiari (colf, badanti e baby sitter). Infatti, molte di loro provengono da Paesi dell’Est Europa e sono vaccinate con Sputnik.
Non essendo riconosciuto in Europa, con Sputnik non possono ottenere il Green Pass né, di conseguenza, l’autorizzazione al lavoro. Il problema è notevole visto che molte sono impiegate da anziani o persone non autosufficienti.
È stata chiara fin da subito, alla Uiltucs, la necessità di intervenire: il sindacato aveva immediatamente segnalato questo vuoto nelle disposizioni relative alla certificazione verde, che lasciava scoperti migliaia di lavoratrici e lavoratori, oltre che esporre al rischio le persone anziane, non autosufficienti e fragili, da loro assistite.
La risposta che arriva oggi dal Ministero, seppur parziale, fornisce un chiarimento e consente, ai soggetti vaccinati all’estero con un vaccino non autorizzato da Ema di ricevere una dose di richiamo con vaccino a m-Rna nei dosaggi autorizzati per il “booster”.
Il completamento di questo ciclo vaccinale integrato è riconosciuto come equivalente ai sensi dell’art. 9, comma 1, lett. b) del decreto legge 22 aprile 2021 n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n. 87.