Vertenza Auchan al Mise: ancora un nulla di fatto
Il 17 dicembre 2019, le organizzazioni sindacali Uiltucs, Filcams e Fisascat hanno incontrato al Ministero dello Sviluppo Economico – alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde e del vice capo di Gabinetto del Ministro Giorgio Sorial – i rappresentanti di Margherita Distribuzione Spa.
La convocazione dell’incontro, operata dal Ministero a seguito della rottura delle trattative consumatasi in seno al confronto sindacale il 9 dicembre scorso e della proclamazione di un pacchetto di 16 ore di sciopero (8 delle quali si terranno sull’intero territorio nazionale il prossimo 23 dicembre 2019) di tutto il personale dipendente dalle società Margherita Distribuzione SpA, Sma SpA, Sgd SpA ed Erregest SpA, era finalizzata a rassegnare in sede istituzionale i motivi di tale rottura e per verificare la possibilità di una ripresa del dialogo.
Purtroppo, nonostante le reiterate disponibilità formalizzate dai sindacati di categoria a entrare realmente nel merito di una vicenda societaria quanto mai complessa e ad attivare i necessari interventi di ricorso agli ammortizzatori sociali conservativi (soprattutto Contratto di solidarietà difensivo) laddove l’andamento gestionale lo rendesse non rinviabile, i rappresentanti di parte aziendale si sono trincerati dietro slogan di circostanza e hanno rinviato al mittente le proposte operative individuate ed esplicitate da Uiltucs, Filcams e Fisascat.
In particolare, per le organizzazioni sindacali non è ulteriormente rinviabile chiarire:
- quale sarà la portata dell’impegno del sistema Conad per offrire alternative occupazionali alle lavoratrici e ai lavoratori attualmente occupati presso i punti vendita che passeranno nella titolarità dei propri consorziati e che subiranno delle riduzioni in termini di superficie di vendita, a seguito delle quali inevitabilmente verrà meno la garanzia della continuità lavorativa;
- la condizione che la rivisitazione dei format non compatibili col sistema organizzativo di Conad avvenga non con il cedente (Margherita Distribuzione SpA) ma con i singoli cessionari (i consorziati), al fine di non precostituire, nell’ambito di un’entità societaria destinata a liberarsi dell’intera rete di vendita entro giugno 2020, una sacca di lavoratrici e lavoratori in esubero e non più collocabili;
- il fatto che le Cooperative di sistema (Conad Nord Ovest, Dettaglianti Alimentari Organizzati, Conad Centro Nord, Commercianti Indipendenti Associati, Pac2000A, Conad Adriatico e Conad Sicilia), presso le quali si svolgono attività e funzioni sovrapponibili a quelle attualmente garantite dal personale dell’ex Gruppo Auchan impiegato nelle sedi di Rozzano, Osimo, Roma, Vicenza e Brescia e negli 11 centri logistici a servizio della rete commerciale Sma Simply e Auchan, si impegnino ad offrire posizioni lavorative al predetto personale, al fine di non disperdere il significativo patrimonio in termini professionali da questi rappresentato.
Come nelle precedenti occasioni di confronto, sia i rappresentanti di Ancd che di Margherita Distribuzione SpA non sono stati in grado di formalizzare la benché minima disponibilità relativamente ai punti esposti dalle organizzazioni sindacali; inoltre, nessun chiarimento ci è stato fornito in ordine alle prossime fasi del piano di cessione a terzi della rete di vendita non opzionata da Conad.
A tal riguardo, ci è stato unicamente riferito, come peraltro già riportato da svariati organi di stampa nei giorni scorsi, che i 28 punti vendita (e non 31 come comunicatoci in precedenti incontri), nei quali attualmente sono impiegati 271 fra lavoratrici e lavoratori, che passeranno a Carrefour, sono i forma di prossimità di Milano_Marcellino, Lecco, Cologno Monzese, Rozzano, Rezzato, Mantova, Milano-Stelvio, Milano-P.le Baiamonti, Milano-Via Canonica, Corsico-Via Cavour, Milano-Via Lambertenghi, Sondio-Vioa De Simoni, Milano-Via Doria, Milano-Via Murat, Milano-Via Pisa, Milano-Via Monforte, Milano-Noè, Milano-Via Maggi, Milano-Aosta, Milano-Visconti Modrone, Milano-Via Lazzaretto, Sondrio-P.le Merizzi, Zelo Surrigone, Locate Triulzi, Pero-S.S. Sempione, Milano-Via Fumagalli, Baranzate-Via Sauro e Milano-Piazza VI Febbraio.
Il rappresentante del Ministero per lo sviluppo economico – da parte sua – ha invece sottolineato quanto auspichi che per la gestione degli esuberi vengano privilegiati gli strumenti di ammortizzazione sociale a carattere collettivo e condivisi con i sindacati, in ciò supportato dai rappresentanti delle Regioni presenti (Veneto, Campania, Puglia, Piemonte, Abruzzo, Lazio e Lombardia) che hanno dichiarato la propria piena disponibilità a rendersi compartecipi di un percorso teso a ridurre al minimo gli impatti occupazionali, nonché invitato l’impresa a fornire un quadro più chiaro delle criticità esistenti.
Resta quanto mai necessario dare prova – già con la mobilitazione programmata per il 23 dicembre 2019 e per le propedeutiche assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori – del fatto che la condotta aziendale sia del tutto inappropriata rispetto alla gravità della situazione in essere e profondamente irrispettosa dei 13.291 fra lavoratrici e lavoratori in attesa di avere risposte da chi ha pensato di acquisire un Gruppo che nel 2018 ha realizzato circa 4 miliardi di euro senza sapere bene cosa farne.