Zuckids, prosegue il confronto su produzione e occupazione
Il 21 settembre 2021 si è tenuto l’incontro richiesto a Zuckids dalle organizzazioni sindacali nazionali con all’ordine del giorno lo sviluppo produttivo ed occupazionale dell’azienda.
Zuckids infatti, sorta dalle ceneri di Kidiliz e con meno un anno di vita, sta vivendo mesi determinanti ai fini del suo decollo produttivo.
Era presente, a rappresentare l’azienda, Alessandra Scotti, responsabile delle risorse umane di tutto il gruppo Zucchi.
È stata presentata anche una sua collaboratrice, Silvia Costa responsabile della selezione e della formazione del personale dei negozi.
Altro stretto collaboratore di Alessandra Scotti è Federico Gomarasca, competente soprattutto (ma non solo) per la parte amministrativa.
La responsabile delle risorse umane, peraltro operante nel gruppo Zucchi da pochi mesi, ha riassunto tutta la vicenda Zuckids, che nasce acquisendo 45 negozi e circa 150 dipendenti di Kidiliz con lo scopo di rafforzare l’“area retail” di Zucchi (che peraltro ha anche una sua rete, ai cui dipendenti viene applicato il ccnl dell’industria tessile).
L’operazione di riconversione dalla vendita “tessile per il bambino” a vendita di prodotti Zucchi Bassetti sta impegnando tempo e risorse finanziarie significative: allo stato attuale già 19 negozi sono stati convertiti e sono passati alla nuova insegna, mentre altri 3 lo saranno entro settembre.
Per ottobre il programma prevede la conversione di altri 9 negozi. Questi processi produttivi sono accompagnati da un forte coinvolgimento delle lavoratrici interessate, in particolare mediante l’impiego di molte ore di formazione, che integrano momenti di lezioni a distanza con momenti in presenza, che prevedono dimostrazioni pratiche di allestimento e di vendita.
Le Federazioni sindacali nazionali hanno apprezzato lo sforzo fatto dall’azienda per utilizzare in senso positivo l’anno concesso dalla vendita dello stock di merce di Kidiliz, ma, pur consapevoli dei tempi necessari per le ristrutturazioni dei negozi, hanno evidenziato una serie di problematiche che, sui territori, destano una certa preoccupazione e disorientamento.
In primo luogo il continuo succedersi di responsabili delle relazioni sindacali ha fatto sì che, per periodi non brevi, sono mancati gli interlocutori con cui affrontare, a livello territoriale, questioni dalle più spicciole (mancanza di merci, disorganizzazioni ecc.) a quelle di maggior rilievo (voci di chiusure negozi ecc.).
Con forza è stato sottolineato come anche le organizzazioni sindacali come la Fisascat e la Uiltucs che, sottoscrivendo l’accordo ex art.47 Kidiliz/Zuckids, hanno consentito la nascita della nuova azienda, abbiano puntato molto sulla riuscita di questa operazione, mirata soprattutto alla tutela del maggior numero possibile di posti di lavoro, motivo per cui non sarebbe accettabile pensare a chiusure di negozi con saldo negativo dell’occupazione.
In risposta Alessandra Scotti ha riconosciuto che, mentre tutto il progetto rimane intatto – tanto più che i risultati delle riorganizzazioni stanno dando notevoli frutti in termini di fatturato – non è escluso che in qualche circostanza non si riesca a tenere aperti alcuni negozi, ma solo per motivi legati ai proprietari delle mura e delle loro politiche di locazione.
In caso che non tutti i negozi possano essere ristrutturati in tempi utili si sta pensando anche al mantenimento di alcuni “negozi-bimbo”.
L’azienda, comunque, si riserva, alla scadenza della cassa Covid19, peraltro non molto utilizzata, di aprire una procedura per richiedere la cassa straordinaria.
La risposta delle organizzazioni sindacali, è in particolare della Uiltucs nazionale, è stata una dichiarazione di disponibilità a ragionare su una cassa per ristrutturazione, ma non certo per crisi.
Del resto anche i positivi dati di fatturato, anche se ancora non ufficiali, andrebbero in netta contraddizione con quest’ultima ipotesi.
È stata inoltre manifestata l’esigenza di mantenere aperti ed attivi e canali di comunicazione tra azienda e sindacati a tutti i livelli, in modo da avere informazioni preventive su cui poter intervenire in maniera tempestiva.
Proprio a questo fine le parti hanno convenuto di continuare ad esaminare in maniera attenta la situazione, decidendo di riconvocarsi entro la seconda metà di ottobre.