8 marzo: dare valore alla donna
Nel 1909 a New York oltre 20.000 camiciaie scioperarono per 98 giorni rivendicando un trattamento più equo in rapporto ai salari dei colleghi uomini, pochi giorni dopo fu indetta una manifestazione in favore del diritto di voto alle donne; nacque così il primo Woman’s Day.
Oltre un secolo dopo ci rendiamo conto che il percorso di riconoscimento del valore della donna è ancora lungo e in salita. Oltre alle rivendicazioni sindacali ci troviamo inermi, nell’assistere al picco di violenza che solo nello scorso anno ha mietuto 118 vittime. Madri, figlie, fidanzate a volte donne sconosciute che sono state strappate con violenza alla vita, dalla mano di un uomo…
Nella ricorrenza dell’8 marzo noi del sindacato, che fin dal primo giorno camminiamo a fianco di queste donne, ci sentiamo nuovamente chiamati a difenderne i diritti, non solo per una paga più giusta, per la pensione o per il diritto a poter conciliare dignitosamente lavoro e famiglia, ma prima di tutto per il diritto d’esistere, di respirare, di vivere, di cercare la felicità e compiere delle scelte libere.
Perché ogni donna deve poter camminare per strada nella sicurezza che il suo abbigliamento, i suoi sguardi, il suo desiderio di una vita migliore non siano male interpretati da quegli uomini, che vedono la loro libertà come un affronto da lavare nel sangue.
Oggi desideriamo scendere in campo contro l’ignoranza e l’egocentrismo, per insegnare con il nostro esempio a dare valore alla donna, a rispettarne la libertà, il coraggio, la forza, la grande capacità di amare e perché ogni uomo si impegni a scrutare nell’anima della donna che gli è accanto e si lasci sorprendere!
Foto: blog.studenti.it