ATAHotel: proclamato lo sciopero
Il giorno 9 gennaio 2014 si è tenuto a Roma, presso Il Ministero del Lavoro, l’incontro finale relativo alla procedura di licenziamento collettivo L.223/91 aperta da ATAHOTEL in data 15 ottobre 2013.
Purtroppo l’esito dell’incontro è stato negativo a fronte della determinazione miope della Azienda di procedere ad ogni costo al licenziamento delle lavoratrici e lavoratori coinvolti dalla procedura.
A tanto si è arrivati nonostante la pressante richiesta sindacale di attivare tutti gli strumenti utili per la salvaguardia dell’occupazione: Cassa integrazione in deroga, riduzione oraria, riqualificazione professionale, ricollocazioni interne, formazione professionale ed esodi volontari incentivati.
Il Ministero del Lavoro ha giudicato credibili gli strumenti proposti dalla delegazione Sindacale ed ha dichiarato, anche in assenza di decreto interministeriale, la possibilità di concedere la cassa integrazione guadagni per un primo periodo di 3 mesi, a partire proprio dal 9 gennaio.
Nonostante tutto ciò la nuova proprietà UNIPOL di Atahotel si è dichiarata indisponibile ad utilizzare la cassa integrazione, volendo invece da subito procedere alla messa in mobilità degli addetti dichiarati in esubero.
Infine, il Ministero del Lavoro, preso atto dell’indisponibilità assoluta della Azienda, ha stilato un verbale di mancato accordo esprimendo rammarico per la conclusione negativa della vertenza ed ha eccezionalmente dichiarato la propria disponibilità a riaprire il confronto a fronte di un ripensamento della posizione sostenuta da Unipol/Atahotel, su richiesta delle Parti.
Allo stato attuale Atahotel ha la facoltà di attivare i licenziamenti.
UILTuCS, FILCAMS e FISASCAT giudicano inaccettabile ed incomprensibile la posizione della Azienda e pertanto proclamano da subito lo Stato di agitazione e uno sciopero con assemblea dei lavoratori di 4 ore da effettuarsi in data 10 gennaio 2014 con le modalità che saranno individuate a livello territoriale e di RSA/RSU.
Successivamente, UILTuCS, FILCAMS e FISASCAT proclameranno ulteriori mobilitazioni anche al fine di spingere Unipol a ritornare sui propri passi e arrivare a una soluzione condivisa della vertenza.