ATAHotels: annunciata procedura di mobilità
Il giorno 9 ottobre 2013 si è tenuto a Milano il previsto incontro nazionale con la Direzione di ATAHOTELS, con la presenza delle Strutture Territoriali e i delegati sindacali. Dando seguito alla richiesta formulata da Filcams CGIL,Fisascat CISL e UILTuCS, in occasione dell’ultimo incontro del 19 aprile scorso, l’Azienda ha presentato il proprio piano industriale, a seguito dell’acquisizione di ATAHOTELS da parte del gruppo UNIPOL. In premessa, l’Azienda ci ha subito evidenziato che il dato economico registrato dal 2009 al 2013 ha segnalato un andamento significativamente negativo, con perdite consistenti. I principali punti critici sono stati individuati, a detta della nuova proprietà, nei seguenti punti: la crisi del mercato; la presenza nel perimetro aziendale di strutture non adeguate al mercato; lo scarso sviluppo dell’azione commerciale; la scarsa attenzione alla correlazione tra costi e valore aggiunto; la presenza di dinamiche retributive non coerenti, a cominciare dai dirigenti; la ridondanza di personale non giustificato da attività; processi amministrativi poco efficienti. A fronte di tutto, la controllante UNIPOL ha dichiarato l’intenzione di impegnarsi al risanamento e al rilancio di ATAHOTELS, al fine di dare ad essa una prospettiva di mantenimento e di consolidamento. A tal fine si rende però necessario, secondo la controllante, conseguire alcuni obiettivi, tra cui la riconduzione dei costi a livello di efficienza, il riallineamento delle strutture ai livelli di mercato, ed il pareggio di bilancio nel 2015. Per raggiungere tali risultati UNIPOL ha intrapreso azioni di ripatrimonializzazione, di rinegoziazione degli affitti e di riqualificazione delle strutture; inoltre saranno adottati nuovi sistemi informatici e saranno aperti nuovi canali di vendita; saranno adottate misure di efficientamento degli acquisti e della gestione. Il piano industriale di ATAHOTELS prevede anche, nell’ambito degli interventi patrimoniali messi a budget per il 2013, investimenti su strutture alberghiere, rinnovo mobili e arredi e sistemi informatici pari a circa 15/16 milioni di euro.
In prospettiva si prevede anche un incremento del numero di camere, che dovrebbe passare da 5.700 del 2012 a 5.900 nel 2015. Per quanto riguarda invece il personale dipendente di ATAHOTELS, la nuova proprietà ha dichiarato da un lato di voler puntare sulla qualità del servizio, da elevare e rendere “omogenea”, anche attraverso mirati percorsi di formazione, dall’altra ha però affermato di voler intervenire sul “costo” del personale, parlando sia di “esuberi” che di necessità di interventi volti a recuperare flessibilità ed efficienza. Nell’illustrare a larghi tratti questo scenario, l’Azienda ha anche chiesto alle Organizzazioni Sindacali la disponibilità a definire un “accordo quadro” che consenta al confronto territoriale di realizzare recuperi di efficienza e di flessibilità. A fronte di tutto ciò, le Organizzazioni Sindacali hanno immediatamente sottolineato la propria preoccupazione rispetto al tema della salvaguardia dell’occupazione, nell’ambito dello scenario del piano industriale illustrato dall’Azienda. Per quanto riguarda il personale dipendente, le OO.SS. hanno ricordato il pesante prezzo già pagato negli ultimi tempi in termini di procedure di mobilità e di ricorso alla cassa integrazione, con relativa riduzione del reddito dei lavoratori. Inoltre è stato anche evidenziato come nelle strutture di ATAHOTELS siano già state fatte estese esternalizzazioni, con conseguenti abbattimenti di costi e di rischi per l’Azienda, alla luce dei quali non si comprende come si possa ancora parlare di riduzione degli organici. Infine, le OO.SS. hanno dichiarato che la propria priorità consiste nella salvaguardia dell’occupazione di ATAHOTELS; e che pertanto non c’è disponibilità ad affrontare il tema del recupero della flessibilità e dell’efficienza nell’ambito dell’organizzazione del lavoro e degli assetti contrattuali (temi peraltro ancora da circoscrivere) con la contestuale e pendente “dichiarazione di esuberi”. L’Azienda ha infine affermato che intende aprire una procedura di licenziamento collettivo L. 223/91 (procedura di mobilità) entro circa 15 giorni, che riguarderà più realtà e che pertanto sarà di carattere Nazionale. ATAHOTELS non ha anticipato né il numero di lavoratori che saranno coinvolti nella procedura, né le relative strutture o sedi o mansioni.
UILTuCS, Filcams e Fisascat rinviano ogni considerazione più articolata a seguito dei passi formali che l’Azienda intenderà intraprendere.