Autogrill, 2018 in calo. Restano problemi su orari di lavoro e relazioni territoriali
Il 27 giugno i sindacati di categoria Filcams, Fisascat e UILTucs hanno incontrato Autogrill per l’esercizio annuale del diritto di informazione contrattualmente previsto.
L’occasione è stata anche utile per affrontare diverse problematiche a vario titolo connesse con l’organizzazione del lavoro nella rete di vendita.
La multinazionale italiana ha chiuso il 2018 con una lieve flessione dei ricavi pari a 6 milioni in meno rispetto al 2017, confermando una decrescita che dura da 5 anni.
Al 31 maggio di quest’anno i dipendenti a tempo indeterminato erano 6884 di cui, part time 3953, full time 2932, uomini 2102, donne 4782.
L’organico di Nuova Sidap alla medesima data registrava 1221 addetti occupati a tempo indeterminato di cui 598 full time, 623 part time, 593 uomini e 628 donne.
Su sollecitazione delle organizzazioni sindacali sono stati forniti anche i dati del ricorso al supplementare e straordinario: in Autogrill, nell’arco del 2018, sono state effettuate 880.000 ore di supplementare e 103.000 ore di straordinario; in Nuova Sidap sono state richieste 214.000 ore di supplementare e 17.000 ore di straordinario.
Sul fronte degli investimenti, nel 2018 sono stati aperti 7 nuovi ristoranti ( Noventa di Piave, Stazione di Verona, Terminal 1 Malpensa, Kimbo Fiumicino, Bomba Milano, Autoparco Brescia, Gae Aulenti Milano).
Diverse sono le ristrutturazioni effettuate o ancora in corso: Versilia Ovest, Milano Fiera, Torino Caselle, Arda, Brianza Sud, Milano Fiori Nord, Muggiano Est, Monte Alto Nord, Ceriale Sud, Lario Ovest, San Pelagio Ovest, Adige Est, Cantagallo, Santerno, Tesina Sud, Montevelino Nord e Montepulciano.
Sono state infine acquisiti i punti vendita di: Brindisi Aeroporto, Salerno Est, Sala Consilina Est / Ovest e Novate.
L’andamento del premio di risultato 2018 rispecchia fedelmente le perfomances economiche, non propriamente brillanti, del Gruppo.
La quota annuale relativa al parametro “Vendite per Ebtda” non è stata raggiunta e soltanto il 33% dei ristoranti della rete ha traguardato, in tutto o in parte, l’obbiettivo legato alla soddisfazione del cliente.
Autogrill ha affermato di voler rifocalizzare l’offerta commerciale in Italia lavorando nel contempo, anche attraverso la leva formativa, per coinvolgere attivamente il personale in questa strategia di rilancio.
I sindacati hanno chiesto all’azienda di produrre un dato sul turn over che contempli anche il numero delle dimissioni incentivate extra procedura art.4 legge Fornero ( che ha prodotto alla fine “solo” 140 uscite), nonché di conoscere quanti aumenti di orario siano stati concessi ai part time, nell’ottica del riequilibrio degli organici.
La direzione aziendale, dal canto suo, ha enfatizzato le 410 assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2018 ritenendo questa una risposta non ordinaria alle pressanti richieste, avanzate anche dalla Rsa/Rsu, di aumento dei presidi.
I sindacati hanno unitariamente sottolineato come la sostituzione del personale avvenga ormai quasi unicamente con lavoratrici e lavoratori part time a 20 e 24 ore, e come questa scelta organizzativa comporti l’esponenziale ricorso a prestazioni di lavoro supplementare, esasperando la richiesta di flessibilità verso gli addetti.
Filcams, Fisascat e Uiltucs ritengono questa politica alla lunga controproducente sia sul piano del costo del lavoro, sia su quello di un necessario processo di fidelizzazione dei lavoratori all’impresa.
Recenti iniziative comunicative rivolte ai dipendenti riguardo alla tutela dei beni aziendali e al contrasto ai furti da parte della clientela, sono apparse distoniche rispetto a dichiarazioni che individuano nelle professionalità un elemento imprescindibile per raggiungere traguardi commerciali ambiziosi.
Il richiamo costante alla responsabilità rivolto alle maestranze non può tradursi in un aggravio della loro attività o in un rischio per la loro incolumità.
Il governo dell’impatto dei costi fissi sui volumi di affari non si ottiene solamente contraendo il costo del lavoro, ma, secondo le sigle sindacali, adottando un’organizzazione complessiva alternativa, capace cioè di rispondere alle fluttuazioni della domanda e nel contempo alla esigenza dei lavoratori di avere un salario certo e dignitoso.
Infine sono state affrontate le problematiche riscontrate a livello territoriale dove sono presenti situazioni di conflittualità derivanti, ancora una volta, dalle condizioni degli organici che, in alcune rilevanti realtà, appaiono insufficienti ad affrontare la stagione estiva.
Nell’affermare che il nostro contratto integrativo “vive di relazioni territori” Autogrill si è impegnata a rivedere le situazioni locali di maggior sofferenza, effettuando ulteriori passaggi di confronto se ritenuto necessario.