Carlson Wagonlit, la situazione aziendale resta complicata
Si è tenuto il 21 giugno scorso l’incontro con Carlson Wagonlit Travel Italia richiesto dai sindacati per una prima verifica degli accordi relativi alla riorganizzazione delle sedi italiane dopo il salvataggio della sede di Torino.
La delegazione aziendale ha fornito alcuni dati relativamente all’andamento economico, con un traffico complessivo calato di 10 milioni rispetto al 2016 (490 su 500) dovuto sia a un sensibile calo delle transazioni (2,18) che a una riduzione del margine (i ricavi passano conseguentemente da 42 a 45 milioni).
Il primo quadrimestre 2018 registra una crescita del traffico e delle transazioni rispetto allo stesso periodo del 2017 con un leggero incremento dei ricavi.
In relazione agli accordi di riorganizzazione, le adesioni volontarie sono state 50 (numero massimo previsto) di cui 5 di Bari, 3 di Genova, 9 di Milano, 26 di Torino e 7 di Roma.
Nel periodo coincidente con la procedura si sono inoltre registrate altre 26 dimissioni da altri settori aziendali e ulteriori 20 dal Travel Services, a cui si sommano 4 assenze prolungate per congedo straordinario 104.
L’azienda si è trovata quindi ad affrontare un problema di carenza occupazionale e ha avviato una campagna di reclutamento, dando priorità alle risorse appena uscite per effetto della procedura di mobilità volontaria.
Inoltre l’azienda sostiene di non aver dato ancora piena attuazione ai piani di trasferimento in Polonia, mantenendo volontariamente bassa la produttività della sede.
Esprimendo le perplessità sulla situazione creatasi, i sindacati hanno contestato il metodo adottato dall’azienda, che non ha sviluppato un confronto con le rappresentanze sindacali sulle modalità con le quali sopperire le carenze occupazionali.
I sindacati hanno inoltre ribadito la preoccupazione riguardo ai piani di delocalizzazione, che risulta coinvolgano anche altri Paesi, e sui quali non risultano complete neanche le comunicazioni in sede di comitato aziendale europeo.
Inoltre, Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno chiesto approfondimenti sul comparto MICE, dove risulta un abuso dello straordinario e una richiesta di reperibilità non regolamentata.
L’azienda ha confermato un alto uso degli straordinari (4962 ore, di cui il 90% a Firenze) sostenendo che le stesse sono connesse alla gestione di un cliente asiatico.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di regolamentare con accordi la gestione dei picchi di lavoro e la reperibilità, ottenendo una disponibilità al confronto da parte della direzione risorse umane.
Inoltre hanno chiesto informazioni anche sui 14 stage attivati, chiedendo anche in questo caso di regolamentarne l’utilizzo per evitare abusi e valorizzare l’esperienza formativa delle persone.
A margine dell’incontro l’azienda ha annunciato lo spostamento della sede di Roma, che rimarrà sempre in zona Rebibbia, e una razionalizzazione degli spazi della sede di Torino in seguito alla riduzione del personale avvenuta.