Comifar, occupazione a rischio: le richieste sindacali
Il 26 febbraio 2021 si è tenuto – in videoconferenza – l’incontro con Comifar, che aveva all’ordine del giorno l’illustrazione di un progetto teso ad una profonda revisione del rapporto tra azienda e la clientela.
Al di là dei “buoni propositi” l’“approccio più manageriale” al mercato ha, come conseguenza immediata, un notevole ridimensionamento dell’attuale organizzazione del lavoro ed, in particolare, dei Call center e del Customer Service.
In effetti la riorganizzazione annunciata porterà ad un taglio delle persone addette a quei servizi, che, tra tempi pieni e part time, si aggira intorno alle cento unità.
Questi numeri si raggiungono per effetto della chiusura dei call center di Belfiore, Pavia e Torino e del taglio negli uffici addetti al rapporto con il cliente.
Ovviamente la reazione delle organizzazioni sindacali è stata immediata. In particolare come Uiltucs abbiamo sottolineato come le tempistiche, molto (troppo) cadenzate, anche se traguardano il fine anno devono tener conto e rispettare quella che è l’attuale fase emergenziale, che prevede al primo posto il divieto di operare licenziamenti, quali potrebbero scaturire – nel caso nostro – dall’attuazione del piano presentato.
In secondo luogo abbiamo chiesto l’assicurazione che si prosegua su strade già percorse nel passato di una gestione per così dire “soft” della problematica, utilizzando tutti gli strumenti utili a trovare soluzioni condivise.
L’azienda si è detta disposta ad usare una serie di strumenti che di seguito ricordiamo:
- richiesta di adesioni volontarie – tramite job posting interno – per *teleselling *digitazione To *attività di magazzino (in quest’ultimo caso diminuendo l’utilizzo di lavoratori interinali);
- utilizzo di ammortizzatori sociali e di part time;
- accompagnamento alla pensione.
Naturalmente abbiamo chiesto un’analisi della situazione e dei possibili rimedi articolata per territorio, in modo da ottenere una forte riduzione degli esuberi.
A questo fine abbiamo previsto una serrata trattativa, che ovviamente continuerà in video conferenza, con i seguenti appuntamenti:
- giovedì 11 marzo coordinamento nazionale per valutare concretamente l’impatto della riorganizzazione sui territori e preparare una prima risposta all’azienda;
- mercoledì 17 marzo incontro con Comifar;
- venerdì 19 marzo coordinamento sindacale per valutare lo stato di avanzamento della trattativa;
- venerdì 26 marzo nuovo incontro con l’azienda.
Tutte le riunioni inizieranno alle ore 9,30.