Comportamento antisindacale, condannata Conad

Lo sciopero è legittimo, è strumento di rivendicazione democratica, ha un valore essenziale per l’affermazione dei diritti e va rispettato.
È per queste ragioni che i sindacati, Uiltucs e Filcams del Veneto, hanno vinto anche in appello contro Sgr Ipermercati.
L’azienda a marchio Conad, infatti, era stata sconfitta già in primo grado e condannata per condotta antisindacale. Poi il ricorso, che il tribunale ha respinto, dando ragione ancora una volta al sindacato del terziario e creando, di fatto, un ulteriore precedente.
Una sentenza, quindi, che segna un tassello importante nel panorama dei diritti dei lavoratori, dando più forza alle rivendicazioni sindacali.
Ma veniamo al caso specifico. La condotta antisindacale era stata tenuta in occasione dello sciopero indetto per il 2 ottobre 2021, poiché l’azienda aveva fatto ricorso a personale proveniente da terze parti, in sostituzione dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero.
“Quello che ha ferito maggiormente lavoratori e sindacato – spiega Alessandro Visentin della Uiltucs Veneto, che ha portato avanti la vertenza – è l’atteggiamento che da sempre Conad ha manifestato verso i lavoratori di quell’ipermercato. Al di là della mancanza di relazioni sindacali, assenti e da noi sempre volute e cercate – aggiunge Visentin – c’erano scelte inique e palesi ingiustizie”.
Tra queste, Visentin ricorda la cassa Covid, distribuita in modo non equo, o l’improvvisa imposizione di trasferimenti a oltre 50 chilometri.
“In questi anni – conclude il sindacalista – l’azienda ha mantenuto un atteggiamento padronale. Chiedevamo incontri, relazioni, trasparenza. Ma niente. Siamo stati costretti a proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero”.
Con oltre il 90% dei lavoratori in strada, l’azienda ha fatto arrivare altri dipendenti da aziende differenti, anche con ragioni sociali diverse, sufficienti a tenere aperto.
Da qui il comportamento antisindacale che la sentenza (qui è possibile scaricarla) conferma in modo netto e inequivocabile rafforzando il peso del diritto allo sciopero, come previsto dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori.