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Cooperazione
Home›Cooperazione›Coop Alleanza, piano industriale problematico tra chiusure e cessioni

Coop Alleanza, piano industriale problematico tra chiusure e cessioni

Di master
6 Luglio 2018
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Il piano industriale di Coop Alleanza comincia a mostrare il volto più problematico, perché sono stati individuati, innanzitutto, i punti vendita in crisi e sono state dichiarate possibili 13 chiusure e/o cessioni entro il 2018 su un totale di 25 punti vendita al 2020. E perché è stata annunciata la chiusura delle sedi secondarie a partire da quella di Ravenna. Per la Puglia e la Provincia di Matera, inoltre, è previsto un accordo di Master franchising con un noto operatore locale. Mentre restano da verificare le conseguenze sull’occupazione, la UILTuCS spiega l’evolversi di una difficile e lunga trattativa con l’azienda che anche oggi ha visto impegnato in prima linea il sindacato del terziario.
“La UILTuCS – ha fatto sapere a questo proposito Paolo Andreani della segreteria nazionale – è impegnata a salvaguardare l’occupazione e le condizioni salariali e lavorative. Coop Alleanza deve riconoscere il valore del lavoro”. Parole che hanno un peso molto forte se si pensa che sono ben 24 i punti vendita in difficoltà. E che, appunto, entro fine 2018 Coop Alleanza ha annunciato la cessione o dismissione di 13 punti vendita entro fine anno. Possibili, inoltre, eventuali cessioni ad altre cooperative con la conseguente allocazione positiva dell’occupazione. Nel caso di cessioni a “terzi non cooperative” o la chiusura di punti vendita, l’occupazione, salvo scelte individuali diverse, è dichiarata salvaguardabile in ragione della prevedibile ricollocazione territoriale degli esuberi.
In alcuni territori la ricollocazione del personale potrebbe prevedere la necessità definire appositi accordi di gestione delle flessibilità e del costo del lavoro.
Sono interessate le macro aree di Romagna – Marche – Abruzzo con 2 punti vendita , Emilia Nord con 1 punto vendita, Emilia centro con 1 punto vendita, Friuli-Veneto con 8 punti vendita, Sud Isole con 1 punto vendita.
“La UILTUCS – spiega il sindacato – considera sbagliata la scelta della cooperativa di non indicare i punti vendita interessati ma di definire solamente le macro arre di riferimento. Il lavoratore e il consumatore in questo caso non possono essere messi sullo stesso piano. Il lavoratore non sa con chi potrà continuare a lavorare e/o dove potrà farlo, il consumatore di contro potrà continuare a consumare”. La Uiltucs ha chiesto da subito di avviare un confronto sugli esuberi. Il confronto è stato aggiornato al 20 luglio.
Infine, per quanto riguarda il franchising, non passa certo inosservata la politica di diffusione del Franchising in Puglia e a Matera. Per la Sicilia al momento non ci sono novità.
Possibile un accordo con interlocutore locale per decine di punti vendita con concessione di insegna per una durata di 10 anni a partire dal 2019. In termini generali si dovrebbe trattare di un rapporto atto a garantire sviluppo all’identità e presenza della cooperativa.
La carta socio coop non sarà utilizzabile dai 250.000 soci di coop pressi la rete affiliata, che si potrà avvalere di altra carta fedeltà. Previsto dalla cooperativa il consolidamento del fatturato. Le condizioni contrattuali inerenti la sovrapposizione delle rete di vendita risultano da essere definiti. Non sono previsti al momento ipotesi di cessione di punti vendita di Coop Alleanza all’imprenditore impegnato a realizzare l’esperienza di Master franchising.
La UILTuCS ha manifestato perplessità sulla contemporanea possibilità di migliorare produttività, fatturato e occupazione. Esiste una preoccupazione per la possibile prevalenza della rete in sovrapposizione. Necessario addivenire ad un accordo sull’applicazione dei Ccnl di riferimento applicabili e quindi sul livelli delle condizioni di lavoro e retributive dei lavoratori interessati e la salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti. Previsto un confronto di merito su base territoriale con la presenza della struttura nazionale per il 24 luglio.
Sul tema del salario variabile, non vi sara alcuna erogazione, gli obbiettivi non sono stati raggiunti.
Fa eccezione il caso di Coop Romagna Marche relative al lavoro domenicale.
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TagsCoopcoop alleanzacrisiesuberi
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