Coordinamento Coop Alleanza: “Cambio di strategie o stato d’agitazione”
Il Coordinamento nazionale dei Rappresentanti Sindacali e delle Strutture della UILTuCS di Coop Alleanza 3.0, riunito a Roma il 9 maggio, esprime preoccupazione per le criticità emerse nella gestione delle politiche commerciali ed organizzative della cooperativa riferibili all’anno 2017. Criticità che hanno determinato la “ristrutturazione”del piano industriale della sessa che si annuncia problematico sul versante “del lavoro”.
La ristrutturazione della rete di vendita in Sicilia a seguito della fusione tra Coop Alleanza e Coop Sicilia è emblematica. In attesa di un convincente piano industriale le politiche dell’impresa rischiano di rendere vani i sacrifici chiesti ai lavoratori.
Il progetto rete sta evidenziando criticità rilevanti sull’efficacia delle responsabilità assegnate e i demansionamenti realizzati.
Desta particolare preoccupazione l’annunciato sviluppo diffuso del franchising con particolare riferimento alle regioni del Sud. Tale politica prevalentemente riguardante lo sviluppo, potrebbe ricomprendere anche la dismissione di punti vendita critici. E’emblematico il caso dell’ipermercato di Avellino della controllata Distribuzione Centro Sud. Le conseguenze della diffusione di tale politica potrebbero essere penalizzanti per i livelli occupazionali e le condizioni normative e salariali del lavoratori coinvolti.
Il nuovo piano industriale quadriennale (2018-2021) prevede la possibile dismissione, cessione e/o chiusura di 24 punti vendita e la necessaria “ricollocazione” dei lavoratori coinvolti. Dichiarato anche un progetto di riorganizzazione “delle sedi” che prevede la chiusure di quelle distaccate, con la conseguente messa in discussione dei livelli occupazionali esistenti. L’incertezza relativa al perimetro dei punti vendita critici e le politica di riduzione delle ore lavorate rappresentano un elemento destrutturante della qualità delle relazioni sindacali, già ridimensionate nella loro efficacia a seguito della fusione tra cooperative.
Gli obiettivi dichiarati dalla cooperativa inerenti il “contratto unico aziendale” ed in particolare quelli qualificati nella variabilizzazione dei trattamenti salariali fissi e nella riduzione del costo medio orario, esplicitano il tentativo di ridurre il costo del lavoro e i salari delle lavoratrici e dei lavoratori occupati. Ciò è inaccettabile, anche in relazione al mancato rinnovo del Ccnl e alla negativa sperimentazione del salario di produttività.
Per la UILTuCS resta fondamentale il rinnovo del Ccnl e centrale il valore della contrattazione aziendale in quanto leve per migliorare le condizioni salariali e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il coordinamento della UILTuCS esprime perplessità sulla effettiva capacità della cooperativa di governare i processi in atto e giudica penalizzante per i lavoratori il nuovo piano industriale. Il coodinamento auspica l’avvio di un confronto atto a modificare l’impostazione della cooperativa e in caso contrario condivide la necessità di proporre a Filcams e Fisascat la proclamazione unitaria dello stato d’agitazione.