Eataly, CIA: ripreso il confronto
Il 30 settembre 2015 è ripreso il confronto con Eataly in ordine alla definizione del primo contratto integrativo aziendale.
In apertura la direzione ha presentato il quadro complessivo dell’occupazione al 31 agosto 2015. Eataly occupa 1891 addetti pari a 1500 full time equivalents, di cui 1391 assunti direttamente mentre 110 con altre tipologie contrattuali (somministrazione e tirocini).
I contratti a tempo indeterminato rappresentano la maggioranza (1060), i tempi determinati sono 277 (di cui 112 apprendisti), 54 infine le somministrazioni e i tirocini, questi ultimi concentrati soprattutto a Expo2015. Gli uomini sono 851; le donne 685.
Nell’area ristorazione (formale e informale) operano due terzi degli addetti (1015), nell’area mercato 507. La tipologia contrattuale prevalente è il part-time a 30 ore settimanali. il livello di inquadramento più utilizzato il quinto.
Dopo questo excursus che sostanzialmente fotografa dinamiche occupazionali stabili, si è entrati nel vivo dei temi che da mesi costituiscono l’oggetto del negoziato e che dovrebbero costituire i capitoli del nuovo contratto integrativo.
Rispetto ai precedenti incontri Eataly ha ribadito le proprie disponibilità su salute e sicurezza, appalti, carenza malattia e infortunio, sistema delle relazioni e diritti sindacali; sull’orario di lavoro ha accolto la richiesta siindacale di programmazione quadrisettimanale.
Su un punto importante per i sindacati come i livelli di inquadramento si è registrato invece una chiusura pressoché totale. Su tutela della maternità e diritto allo studio l’azienda ha rigettato tutte le richieste di parte sindacale che potessero comportare aggravi di costi.
Eataly ha illustrato poi una proposta di welfare (mai affrontata in precedenza) che prevede una ricognizione preventiva dei fabbisogni della popolazione aziendale attraverso un questionario e la determinazione successiva di interventi mirati e condivisi finalizzati a migliorare clima aziendale e conciliazione tempi di vita e di lavoro.
Sul premio di risultato permangono ancora criticità; Eataly ha individuato alcuni indicatori (Ebit, Ebitda, Fatturato, Presenza, Costo del Lavoro) senza però arrivare a fornire un vero e proprio schema di riferimento su cui ragionare.
È parso subito chiaro come i recentissimi cambiamenti al vertice aziendale (l’uscita di Oscar Farinetti e il contestuale ingresso nel ruolo di presidente esecutivo di Andrea Guerra) stessero influenzando il posizionamento dell’impresa al tavolo della trattativa.
Abbiamo pertanto chiarito come fosse essenziale per le organizzazioni sindacali che Eataly riconfermasse la propria volontà concreta di addivenire ad una intesa entro il 31 ottobre 2015.
Nel merito dei temi trattati i sindacati si sono riservati di elaborare ulteriori proposte in linea con le nostre richieste presentate nel corso dell’ultimo incontro del 29 luglio.
Sul salario variabile, compresa la delicatezza della fase, i sindacati hanno formulato una importante apertura, ipotizzando come praticabile una dilazione temporale definita rispetto alla eventuale sigla del contratto, finalizzata a consentire anche all’azienda eventuali ulteriori approfondimenti con il nuovo management appena insediato.
Rispetto alla proposta di welfare i rappresentanti dei lavoratori si sono resi disponibili ad inaugurare una fase di analisi e di lavoro congiunto; esprimendo altresì la necessità che Eataly quantifichi da subito il quantum economico a disposizione.
La priorità delle organizzazioni sindacali rimane quella di raggiungere il traguardo di questa trattativa che, anche a seguito di fattori esterni al negoziato, sta incontrando non poche difficoltà.
I sindacati hanno deciso di operare sui testi presentati dall’impresa e di confermare l’incontro del 12 ottobre 2015 a Milano in ristretta e di calendarizzare un’ulteriore plenaria il 28 ottobre a Roma.
Hanno chiesto inoltre che in occasione dell’incontro del 12 ottobre partecipi la proprietà in modo da ottenere una conferma degli impegni e affidamenti presi all’inizio del negoziato.