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Commercio
Home›Commercio›Eataly, si lavora sul premio di risultato

Eataly, si lavora sul premio di risultato

Di master
14 Aprile 2016
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L’8 aprile 2016 nella sede di Roma, i sindacati di categoria Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno incontrato la direzione di Eataly per proseguire nel confronto su Welfare e Premio di Risultato così come previsto dal contratto integrativo aziendale.

Riguardo al primo punto all’ordine del giorno, la direzione aziendale ha comunicato di aver affidato all’Università Bocconi di Milano la definizione della piattaforma on‐line finalizzata a divulgare il questionario a suo tempo definito per raccogliere le esigenze e i bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori in materia di welfare.

La struttura a suo tempo concordata non parrebbe destinata a subire stravolgimenti. Le organizzazioni sindacali nazionali hanno sottolineato l’importanza di rispettare le tempistiche previste dal CIA evitando ulteriori dilazioni temporali.

Più complessa del previsto si è rivelata la discussione sul premio di risultato sia per quanto concerne il 2016 (che vedrà ancora l’erogazione di un incentivo non condiviso con il sindacato) che per gli anni futuri che dovrebbero invece consegnare alle lavoratrici e ai lavoratori un sistema incentivante concordato dalle parti.

A giugno 2016 verrà erogato un premio dell’importo massimo pari ad una mensilità aggiuntiva, in quanto l’unico parametro preso a riferimento (L’Ebitda nazionale) al 31 dicembre 2015 è stato raggiunto. Il premio verrà garantito ai lavoratori che abbiamo lavorato almeno 240 giorni lo scorso anno e potrà essere ridotto del 50% per assenze fra il 10 e il 15% del periodo di contratto o non erogato se le assenze hanno superato il 15%.

Eventuali sanzioni disciplinari potranno incidere, a discrezione aziendale, sulla erogazione finale. Nonostante questa modalità di incentivazione sia unilaterale, i sindacati si sono resi disponibili a sottoscrivere un verbale di intesa che possa garantire una imposta fiscale agevolata (10%) in favore delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, così come previsto dalla normativa in materia, purché vengano accolte alcune richieste di modifica ad un sistema di incentivazione difficilmente condivisibile.

I rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato come le assenze per maternità, infortunio, congedi ex legge 104, ricovero ospedaliero, debbano essere escluse e pertanto non provocare penalizzazioni. L’azienda si è riservata una valutazione contabile che dovrà essere giocoforza rapida, visto che il 25 aprile scade il termine per il deposito di eventuali accordi presso le sedi stabilite dalla legge.

Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno pertanto chiarito che un eventuale diniego o un ritardo nella valutazione della proposta avanzata comporterebbe un danno economico significativo per i lavoratori di cui l’azienda sarebbe chiamata ad assumersi in toto la responsabilità.

Con una certa sorpresa abbiamo poi appreso che la proposta di salario variabile da condividere per gli anni futuri di poco si discostava da quella unilaterale già presentata. Eataly infatti ha illustrato che un premio di risultato in cui l’unico parametro risulterebbe ancora essere l’Ebitda nazionale, al raggiungimento del quale, verrebbe erogata una mensilità aggiuntiva che oltre alle penalizzazioni già illustrate ne registrerebbe di ulteriori legate al numero di giorni di carenza malattia effettuate.

Le organizzazioni sindacali hanno osservato come un sistema così costruito non sia partecipativo e neppure incentivante, riducendosi ad essere un premio alla presenza decisamente “rozzo” e inadatto ad una multinazionale.

Eataly a fronte delle sollecitazioni sindacali volte ad ipotizzare altri parametri che potessero concorrere all’ipotesi di un sistema differente, ha replicato di non essere attualmente in grado di misurare altri aspetti della vita aziendale sia sul piano della produttività, della qualità e dell’efficienza.

Nel ribadire come sia improponibile per i sindacati sottoscrivere un accordo che preveda un salario variabile così articolato, hanno offerto anche in questo caso responsabilmente disponibilità a valutare una soluzione transitoria per l’anno 2016, purché l’azienda si impegni a lavorare alla definizione di nuovi indicatori da affiancare all’Ebitda di modo da giungere, seppur in tempi più lunghi ad un sistema premiante più evoluto e partecipativo.

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