Farmacie Speciali: proclamato lo sciopero nazionale
Ancora una volta una sessione di trattative si è conclusa con un nulla di fatto!
La giornata dello scorso venerdi 22 marzo era quella in cui la delegazione Assofarm doveva dare risposte su precise richieste sindacali, risposte che erano la condizione per andare ad una stretta definitiva su tutti i punti rimasti in sospeso e, comunque, ancora senza accordo tra le parti.
Nell’incontro che si era svolto il 15 marzo, infatti, le organizzazioni sindacali, unitariamente, avevano posto sul tavolo alcune fondamentali questioni che dovevano trovare soluzioni condivise, pena il fallimento del negoziato stesso.
La prima era legata alle nuove tabelle retributive. A questo proposito le organizzazioni sindacali avevano posto un vincolo chiaramente definito insormontabile: quello della non assorbibilità del superminimo costituito, per i lavoratori attualmente in forza, dalla differenza tra le nuove tabelle e quanto attualmente percepito.
Il secondo punto era quello legato all’orario, all’organizzazione del lavoro e alla gestione dei permessi retribuiti (banca ore ecc.): è necessario un preventivo confronto “finalizzato ad intese” in tutti i casi, precisando che la riorganizzazione degli orari – ad esempio la loro flessibilità plurisettimanale – è definita al II livello da accordi contrattuali specifici.
Altra questione sollevata era quella riferita all’orario per i nuovi assunti, che con gradualità, devono raggiungere le stesse ore di permessi retribuiti degli altri lavoratori.
A questi quesiti chiari sono state date risposte imprecise e negative ed il testo consegnato da Assofarm è stato totalmente insoddisfacente, mentre è stata fin troppo evidente l’intenzione dilatoria della delegazione datoriale.
Ancora una volta si tenta addirittura di colpevolizzare i lavoratori, che – ricordiamo – sono la spina dorsale di queste aziende, per il differenziale esistente con i lavoratori delle farmacie private.
Ebbene, mentre non si tiene in nessun conto della diversità delle strutture e delle maggiori responsabilità dei lavoratori che operano nelle farmacie comunali, Assofarm fa anche finta di dimenticare la grande disponibilità a sacrifici che stanno dando i dipendenti delle aziende a loro associate.
Assofarm, invece:
1) propone un rinnovo salariale per i prossimi tre anni, ma coprendo i due anni trascorsi senza aumenti con la sola una tantum;
2) sta operando una forte decurtazione delle maggiorazioni;
3) sta aumentando il divisore orario, con conseguente riduzione del valore della paga oraria;
4) sta passando da un orario settimanale di 38 ore ad un orario di 40 ore.
E queste sono solo alcune delle questioni che Assofarm ha posto sul tavolo!
A questo punto, riprenderà in pieno la mobilitazione delle OO.SS., che sarà effettuata in diverse modalità a livello territoriale, a partire da una intensa fase di assemblee per spiegare a tutti i lavoratori la situazione estremamente critica cui sono giunte le trattative.
A tal fine viene unitariamente proclamata, per lunedì 22 aprile p.v., una giornata nazionale di mobilitazione e di lotta di 8 ore di sciopero.
Saranno, inoltre, concretamente valutate anche tutte le iniziative legali a tutela dei lavoratori, soprattutto in quelle realtà in cui è stato applicato l’inaccettabile “regolamento unilaterale” di Assofarm.
Foto: leggo.it