FRC Trony, licenziamenti: continua il pressing dei sindacati
Si è tenuto il 19 febbraio 2018 il previsto incontro in sede ministeriale per la conclusione della fase amministrativa della procedura 223/91 avviata da FRC per cessazione attività.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto il differimento dei tempi di chiusura della procedura in modo da consentire la prosecuzione delle trattative per la cessione dei punti vendita ad altri soggetti.
La delegazione aziendale ha comunicato che esistono concrete possibilità per la cessione del solo negozio di Napoli, mentre non vi sono proposte sugli altri punti vendita; ha quindi negato la possibilità di prolungare i termini della procedura, che si è conclusa con il mancato accordo.
Nel corso dell’esame congiunto, i sindacati hanno appreso che la cessione di ramo di azienda del negozio di Napoli, che dovrebbe perfezionarsi nel corso della prossima settimana, risulterebbe essenziale anche per il pagamento degli stipendi arretrati e per il saldo delle spettanze di fine rapporto.
Per quanto riguarda il TFR, i versamenti al fondo di tesoreria sono stati regolari ma, nel caso non si avverasse la vendita del negozio di Napoli, FRC non avrebbe disponibilità per l’anticipo, pertanto si dovrebbe procedere per un recupero diretto presso l’INPS; non è comunque scontato che FRC abbia capienza per l’anticipo in tal caso, comunque predisporrà i modelli per la richiesta all’INPS.
Le lettere di licenziamento per i negozi di Verona e Genova partiranno già nella giornata di domani, mentre quelle per i dipendenti di Milano e Napoli verranno differite: nel primo caso per esigenze organizzative, nel secondo in attesa della conclusione della trattativa di vendita.
L’occasione è stata utile per un aggiornamento sulla situazione di DPS: l’operazione di restituzione dei rami d’azienda presso Vertex è stata fermata dal giudice, in quanto l’affitto costituiva elemento dirimente per il piano concordatario, ed in ogni caso era previsto un preavviso di restituzione di 30 giorni.
Le speranze di un rilancio di altri acquirenti sembrano affievolirsi, aprendo la strada verso un esito negativo della procedura concordataria.
Le Segreterie nazionali continueranno in queste ore il pressing sull’azienda per ottenere e comunicare tutti gli aggiornamenti sull’andamento della procedura.