Limoni, presentata la situazione aziendale
Nell’incontro del 16 febbraio 2015 la società Limoni ha illustrato alle organizzazioni sindacali la situazione aziendale e lo stato dell’arte in ordine agli ammortizzatori attivati sulla rete in seguito agli accordi della primavera 2014.
Per quanto riguarda la situazione economica, la delegazione aziendale ha dichiarato che gli interventi effettuati lo scorso anno, in relazione al costo del lavoro e alla chiusura di alcuni punti vendita non redditivi, hanno messo in sicurezza la società.
Persistono però alcuni importanti problemi di tenuta dei punti vendita e una complessiva sofferenza di cassa.
Gli andamenti di mercato 2014 inoltre si sono rivelati peggiori delle previsioni, con una flessione del 2,2%. In questo contesto Limoni registra un andamento migliore al mercato ma inferiore ai 3 principali players (Sephora, Marionnaud e Douglas) e inferiore al La Gardenia Beauty.
Il fatturato nel 2014 è quindi stato inferiore al 2013, anche per effetto del ridimensionamento della rete vendite, l’incidenza del costo del lavoro è in calo ma comunque elevata rispetto ai principali concorrenti (22% nel 2014 contro il 24% del 2013 e contro una media delle concorrenti del 17%).
Dicembre, che incide per il 30% sul fatturato Limoni, è stato poco positivo con performance inferiori alle concorrenti su tutte le categorie merceologiche.
L’azienda ha dichiarato che permane un problema di esubero strutturale relativo al costo del personale e dell’incidenza dei FTE (Full Time Equiparati) sui metri-quadri. In questo contesto evidenzia in termini negativi ed economicamente pesanti il persistente numero di sovra-inquadramenti ed esistenza di part-time fissi.
La società ha erogato premi unilaterali per 326.000€.
L’azienda ha poi rappresentato una serie di gravi problematiche legate agli ammortizzatori sociali, facendo slittare le date di avvio.
Inoltre la richiesta per la cigs a rotazione non è mai stata avviata, pertanto l’azienda si sta confrontando con il Ministero per individuare possibili soluzioni.
La solidarietà è invece partita con i tempi giusti e autorizzata il 20 ottobre. Il Ministero non ha però tenuto conto dei periodi di sospensione previsti dall’accordo pertanto la scadenza avverrà il 6 aprile 2015.
L’azienda, facendosi carico degli errori dell’ufficio del personale, ha dichiarato che pagherà per i periodi non autorizzati il corrispettivo dell’indennità di integrazione salariale e si farà carico dei versamenti contributivi non avvenuti comprensivi della parte del dipendente.
L’azienda, alla luce dei dati economici e di mercato, ha prospettato una serie di piani di interventi, tra cui la chiusura di ulteriori 24 punti vendita più altri 5 già previsti nel 2014.
Inoltre è stata prospettata la necessità di affrontare il problema dei part-time fissi e dei sovra-inquadramenti.
I sindacati hanno ribadito le difficoltà già espresse nei precedenti incontri ad affrontare questioni relativi ai contratti individuali dei lavoratori, sottolineando che non vi è stata quell’attività negoziale sul territorio che avrebbe potuto ridurre le problematiche di organizzazione del lavoro.
Resta comunque la disponibilità delle organizzazioni sindacali a valutare le proposte aziendali che devono raggiungere l’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali anche con sostanziali modifiche del piano industriale avviato.
Su questo punto, è stato fissato un incontro il prossimo 9 marzo, dalle ore 11.30, nella sede della UILTuCS Nazionale in Via Nizza 128 a Roma.
Mentre il 24 febbraio alle ore 13.30, nella sede della FILCAMS-CGIL di Roma e Lazio – sala 6° piano – via Buonarroti, 12 in Roma, si terrà un incontro relativo all’individuazione di un accordo collettivo relativo ai pagamenti dei periodi di assenza degli ammortizzatori sociali.
Tale data sarà utile anche all’esame congiunto della procedura di mobilità avviata dalla società nei confronti del personale dei negozi appartenenti alle chiusure della prima metà del 2014, che stanno per esaurire il periodo di cigs per cessazione attività.