Metro: non c’è accordo sulla cassa in deroga
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS hanno comunicato a Metro l’indisponibilità a sottoscrivere la proroga della Cigd.
Le organizzazioni sindacali ritengono che l’ultima bozza ricevuta dall’azienda non abbia voluto cogliere, nei fatti, le richieste avanzate.
Le ragioni di tale indisponibilità sono da ricondurre sia al contenuto specifico della bozza d’accordo inviata, sia all’assenza delle ulteriori garanzie alla realizzazione di un’equa rotazione tra tutti i dipendenti e senza esclusione di alcuna funzione, sia infine alle modalità con cui in questi 13 mesi si è fatto ricorso al suddetto ammortizzatore sociale, il cui peso, malgrado gli impegni assunti, è risultato non equamente distribuito tra i dipendenti.
Al solo scopo di evitare un’ulteriore penalizzazione a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori che in questo mese di aprile si sono visti programmare riduzioni dell’orario lavorativo normale in assenza di un accordo tra le parti, anche al fine di evitare un potenziale e diffuso contenzioso, le organizzazioni sindacali hanno dato disponibilità a sottoscrivere un accordo-tampone della durata di sole 4 settimane a decorrere dal 5 aprile 202
Filcams, Fisascat e UILTuCS ritengono scandalosa la questione premi in “Metro Pro”, che, al di là di come l’impresa abbia voluto giustificarla, ci arriva conferma dai punti vendita che sia in corso un sistema di incentivazione per una sola parte dei lavoratori a scapito degli altri su cui invece interviene la Cassa Integrazione.
Si ritiene inoltre assurdo che mentre si sta discutendo della proroga dell’ammortizzatore sociale l’impresa si stia attivando per l’assunzione di contratti a tempo determinato.
Tutto questo si aggiunge al percorso iniziato con la disdetta del contratto integrativo, con la mancanza di percorsi di confronto preventivo sulle riorganizzazioni aziendali come la chiusura dei reparti no food e l’indisponibilità a formalizzare un accordo di salvaguardia occupazionale e al disconoscimento diffuso del ruolo delle Rsa e delle Rsu.
Filcams, Fisascat e UILTuCS hanno diffidato l’impresa dal programmare ulteriori riduzioni dell’orario settimanale in quanto esse rappresenterebbero un atto unilaterale e illegittimo.
Qualora Metro Italia non fosse disponibile a rivedere le proprie posizioni le scriventi metteranno in campo tutte le iniziative utili a tutelare le lavoratrici ed i lavoratori di Metro.