Obi punta sul Ccnl Dmo ma serve chiarezza. Segnali positivi dal premio di risultato
Si è svolto il 2 maggio 2019 a Firenze l’incontro nazionale tra le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e UILTuCS, con la presenza dei delegati dei punti vendita, e la direzione aziendale di Obi Italia Srl.
Nell’ordine del giorno era prevista la comunicazione del dati relativi all’andamento aziendale rispetto al 2018 oltre al premio aziendale previsto dal CIA sottoscritto nel 2017 che scade al 31 dicembre 2019.
Agli argomenti previsti dall’ordine del giorno è stata aggiunta, a sorpresa, la comunicazione dell’azienda di voler applicare, a partire dal 01 luglio 2019, il Ccnl Dmo (Distribuzione Moderna Organizzata) sottoscritto tra le organizzazioni sindacali di categoria e Federdistribuzione.
Per quanto riguarda l’andamento economico, si evidenzia una sostanziale tenuta del fatturato rispetto al 2018 con qualche segnale positivo di incremento nel mese di marzo 2019.
Si rileva però che l’andamento non risulta omogeneo su tutto il territorio nazionale ma presenta uno sviluppo a macchia di leopardo soprattutto dove c’è stata l’apertura di punti vendita di catene concorrenti. Per questo motivo, l’azienda ha comunicato che proseguirà anche per quest’anno il piano di ristrutturazione e rinnovamento dei punti vendita.
Per quanto riguarda il premio di risultato previsto dal Cia, si evidenzia che il sistema di divisione del premio per quadrimestri ha permesso la corresponsione di importi parziali per la metà del premio totale corrisposto nel 2018 e quindi risulta un meccanismo virtuoso da mantenere e sviluppare anche nel prossimo integrativo. In sostanza, il premio ha coinvolto 30 dei 52 punti vendita aziendali e ha riguardato circa 1000 lavoratori su un totale di 2600.
La Uiltucs ha però evidenziato che il risultato sarebbe stato nettamente superiore e avrebbe coinvolto un maggior numero di lavoratori e punti vendita in mancanza di errori grossolani da imputare solamente alla cattiva gestione di determinati punti vendita.
Per quanto riguarda la comunicazione dell’azienda di voler applicare a partire dal 1 luglio 2019 il contratto della Dmo sottoscritto con i sindacati, occorre fare congiuntamente le valutazioni del caso sia per quanto riguarda l’assistenza sanitaria integrativa, fino a oggi affidata a Fondo Est, sia per quanto riguarda la bilateralità.
Per quanto riguarda le ulteriori previsioni del Ccnl Distribuzione Moderna Organizzata dovrà essere un’occasione per chiarire con l’azienda aspetti che sostanzialmente vengono mantenuti e previsti dal nuovo contratto nazionale ma rispetto ai quali l’azienda ha sempre mantenuto un atteggiamento poco chiaro.
A tal proposito, è stato concordato per il 28 maggio un ulteriore incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e la direzione aziendale al fine di affrontare le possibili problematiche che possono nascere.
Si dovrà inoltre dare avvio alla programmazione degli incontri relativi alla trattativa per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale che scade il 31 dicembre 2019.
Come Uiltucs rinnoviamo l’impegno, come per il precedente Contratto Integrativo, per poter assicurare a tutti i dipendenti un impianto che garantisca le migliori condizioni di lavoro e retribuzione aggiuntiva.