Tributi Italia: mancato accordo sui licenziamenti collettivi
Nella mattinata del 7 marzo presso il Ministero del Lavoro si è svolto l’incontro previsto in ordine alla procedura di licenziamento collettivo attivata da Tributi Italia in data 2 gennaio u.s. per tutto il personale in forza. L’incontro si è concluso con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo. Nella sostanza, alla luce dell’impossibilità di riconoscere alcun ammortizzatore sociale ulteriore dopo i 45 mesi di cassa integrazione in deroga riconosciuti fino al 31 dicembre u.s. in quanto la Tributi Italia ha cessato le sue attività, non è stato raggiunto un accordo e le OO.SS. si sono limitate a prendere atto della situazione dichiarata dall’azienda. Dei 369 lavoratori che erano ancora in forza alla firma dell’accordo di passaggio in Serti, il 30 dicembre 2013, alla data odierna risultavano ancora in forza a Tributi Italia 216 persone, in quanto nel frattempo ci sono state 17 dimissioni volontarie e 136 persone hanno invece optato per il passaggio a Serti, secondo le modalità previste dall’accordo stipulato tra le Parti a dicembre e in buona parte si trovano ad oggi in aspettativa non retribuita. Per le 216 persone quindi coinvolte dalla procedura di licenziamento collettivo si determina il licenziamento con il diritto alla sola prestazione dell’ASPI (ex indennità di disoccupazione) per un periodo di 8 mesi per i lavoratori con meno di 50 anni di età, di 12 mesi per i lavoratori con un’età compresa tra 50 e 55 anni e di 14 mesi per i lavoratori con più di 55 anni di età. Tali lavoratori potranno inoltre richiedere alle sedi INPS territorialmente competenti l’iscrizione alla lista di mobilità. In ordine a quest’ultimo aspetto – su nostra richiesta – l’azienda si è impegnata a fornire entro il corrente mese di marzo a tutti gli interessati la documentazione amministrativa indispensabile sia all’iscrizione alle liste e alla fruizione dell’ASPI, e inoltre la documentazione indispensabile al pagamento dell’ultimo periodo di cassa integrazione in deroga (ottobre-dicembre 2013) riconosciuto in forza del Decreto emanato solo nel passato mese di febbraio.